Sono 823 le persone risultate positive al Covid nel bollettino di oggi (25 aprile) della Regione Calabria. Il dato arriva a fronte di 3.450 tamponi. Il tasso di positività si attesta, pertanto, al 23,86%, in lieve aumento rispetto alla giornata di ieri. Sono 7 le persone morte oggi. I guariti, inoltre, sono 753.
Il Covid in Calabria oggi (25 aprile)
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: CASI ATTIVI 7690 (86 in reparto, 9 in terapia intensiva, 7595 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 42994 (42718 guariti, 276 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 46666 (73 in reparto, 5 in terapia intensiva, 46588 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 41281 (40231 guariti, 1050 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 3936 (15 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3921 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 31585 (31369 guariti, 216 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 8687 (95 in reparto, 4 in terapia intensiva, 8588 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 125079 (124332 guariti, 747 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18322 (15 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18307 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 19425 (19255 guariti, 170 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica che nel setting fuori regione si registrano 9 nuovi casi a domicilio.
Sono 2.119 le persone risultate positive al Covid nel bollettino di oggi (24 aprile) della Regione Calabria. Il dato arriva a fronte di 9.041 tamponi. Il tasso di positività si attesta, pertanto, al 23,44%, in lieve aumento rispetto alla giornata di ieri. Nessuna vittima oggi. I guariti, inoltre, sono 2.100.
Il Covid in Calabria oggi (24 aprile)
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: CASI ATTIVI 7583 (87 in reparto, 9 in terapia intensiva, 7487 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 42945 (42670 guariti, 275 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 46373 (74 in reparto, 5 in terapia intensiva, 46294 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 41278 (40229 guariti, 1049 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 3861 (14 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3847 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 31518 (31302 guariti, 216 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 9096 (96 in reparto, 5 in terapia intensiva, 8995 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 124482 (123740 guariti, 742 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18330 (13 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18317 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 19385 (19215 guariti, 170 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica che nel setting fuori regione si registrano 14 nuovi casi a domicilio.
Sono 2.362 le persone risultate positive al Covid nel bollettino di oggi (23 aprile) della Regione Calabria. Il dato arriva a fronte di 10.148 tamponi. Il tasso di positività si attesta, pertanto, al 23,28%, in calo rispetto alla giornata di ieri. Cala, per fortuna, anche il numero delle vittime di giornata, che scende a 5. I guariti, inoltre, sono 2.281.
Il Covid in Calabria oggi (23 aprile)
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: CASI ATTIVI 7502 (87 in reparto, 8 in terapia intensiva, 7407 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 42491 (42216 guariti, 275 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 45679 (76 in reparto, 5 in terapia intensiva, 45598 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 41272 (40223 guariti, 1049 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 3787 (14 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3773 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 31379 (31163 guariti, 216 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 9957 (93 in reparto, 4 in terapia intensiva, 9860 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 123096 (122354 guariti, 742 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18313 (13 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18300 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 19270 (19100 guariti, 170 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica che nel setting fuori regione si registrano 12 nuovi casi a domicilio.
Questi gli aggiornamenti di oggi (22 aprile) sulla diffusione del Covid in Calabria. I nuovi contagi comunicati dalla Cittadella sono 2479. Un risultato che arriva a fronte di 9.799 tamponi. Il tasso di positività risulta, di conseguenza, pari al 25,30%. I guariti dal Coronavirus che il bollettino riporta sono 1.491. I morti della giornata sono 11.
A seguire, i dati delle singole province calabresi relativi alla pandemia comunicati dalle Asp di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia alla Regione e riportati nel bollettino quotidiano della Cittadella.
Dall’inizio della pandemia ad oggi (22 aprile): i dati sul Covid in Calabria
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
– Catanzaro: CASI ATTIVI 7372 (83 in reparto, 8 in terapia intensiva, 7281 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 42058 (41784 guariti, 274 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 44880 (84 in reparto, 5 in terapia intensiva, 44791 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 41211 (40164 guariti, 1047 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 3738 (15 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3723 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 31340 (31124 guariti, 216 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 10856 (87 in reparto, 4 in terapia intensiva, 10765 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 121537 (120796 guariti, 741 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18324 (13 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18311 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 19080 (18911 guariti, 169 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica che nel setting fuori regione si registrano 13 nuovi casi a domicilio.
Cinquantaquattro conferenze dei servizi dopo, non è successo niente. Seguire le notizie sul Sin di Crotone può far venire un senso di nausea e ridondanza. Una serie infinita e sfiancante di proclami, promesse non mantenute, tavoli di discussioni mai conclusi, attese. E una tragica mancanza di progettualità, di visione del futuro per una zona immobile da troppo tempo.
Il prossimo 26 novembre la città festeggerà un triste anniversario. Saranno 20 anni da quando l’ex zona industriale tra Crotone, Cerchiara e Cassano dello Ionio è finita nell’elenco dei Siti d’Interesse Nazionale. Sotto questo titolo si raggruppano le aree più inquinate del nostro Paese, contaminate ad un livello tale da essere un rischio per la salute umana.
Pezzi d’Italia compromessi da sostanze nocive, che hanno bisogno di interventi di bonifica profondi prima di tornare alla comunità, quando è possibile farlo.
«La città ha perso tutta la sua economia, basata sulle industrie, e ancora non si capisce cosa succederà su quel terreno di fronte al mare», ci spiega, con tono rassegnato, Paolo Asteriti, segretario provinciale del WWF, una delle tante associazioni ambientaliste presenti a Crotone che sta lottando per tenere alta l’attenzione sul tema delle bonifiche.
Metalli pesanti
Con il Sin di Crotone ci riferiamo, soprattutto, a 530 ettari di terreno che costeggiano lo Ionio poco al di fuori della città. Una grossa ex area industriale, legata al reparto chimico e al trattamento dei rifiuti, con una buona presenza di industrie alimentari. Gli impianti principali appartenevano all’ex Pertusola. In quegli stabilimenti si fabbricava soprattutto lo zinco: è stata la più grande fabbrica della Regione, fin quando è stata operativa. Inoltre, la zona comprende gli stabilimenti della ex Fosfotec, la ex Agricoltura, e la ex Sasol Italia/ex Kroton Gres.
«Crotone è stata un’area particolarmente importante per tutta Europa per la produzione dello zinco dalle blende, nella zona dell’ex Pertusola. Però, è emersa la presenza di contaminazione legata alle industrie della produzione dell’acido fosforico, di ammoniaca e così via. Una sorta di contaminazione mista, legata soprattutto al tema dei metalli pesanti» ci spiega Mario Sprovieri, dirigente di ricerca del CNR e responsabile scientifico del progetto Cisas, il Centro Internazionale di Studi Avanzati su Ambiente, Ecosistema e Salute umana.
Mario Sprovieri
Tra le tante cose, il centro ha portato avanti il progetto SENTIERI, lo studio epidemiologico più completo sui siti d’interesse nazionale, volto a monitorare gli impatti delle sostanze inquinanti sulle popolazioni circostanti. Stando alle rilevazioni, gli inquinanti presenti nel terreno e nel mare di Crotone sono soprattutto cadmio, zinco, piombo e arsenico: la zona del porto, inoltre, ha registrato alti livelli di mercurio, cromo e rame, così come di DDT2.
Le bonifiche e la mappatura del Sin di Crotone
Oltre alle aree industriali, il Sin di Crotone comprende una discarica e la fascia costiera, altri 1469 ettari di territorio da bonificare che si trovano a mare, tra la foce del fiume Passovecchio, a nord, e l’Esaro a sud. Una stima ottimistica, secondo gli esperti del Cnr. Infatti, ci spiega ancora Sprovieri, il Sin di Crotone ha una particolarità: a causa della conformazione costiera, forti eventi alluvionali possono «trasportare contaminanti presenti nell’area portuale, più contaminata rispetto alle altre, nelle aree più offshore».
Il Sin, comunque, non si ferma a Crotone: l’area si estende anche ai comuni di Cassano allo Ionio e Cerchiara, dove si trovano tre discariche. Il quadro, però, non è completo. Secondo il report di Legambiente Liberi dai veleni del 2021, la mappatura del Sin è ancora al 50%.Di questa porzione, le bonifiche riguardano solo il 13% dei terreni, e l’11% dell’area marina. Praticamente niente.
La contaminazione non si ferma alla sola area del Sin. Nel settembre nel 2008, con l’operazione “Black Mountains”, è venuto fuori che dagli anni ’90 gli scarti industriali dell’ex Pertusola, sono stati mescolati con materiali edili, utilizzati per le costruzioni in varie parti della città. «Il cubilot veniva regalato alle ditte, che lo prendevano, probabilmente ignare della tossicità», continua Asteriti.
Questa miscela forma il Conglomerato Idraulico Catalizzato. Lo hanno utilizzato per costruire gli alloggi popolari “Aterp” nei quartiere Lamparo e Margherita, la scuola San Francesco ma anche per costruire vie, strade e persino il parcheggio della Questura.
Nonostante la scoperta, l’inchiesta s’è conclusa nel 2012 senza produrre alcun colpevole tra i dirigenti delle aziende coinvolte. Sia il gup di Crotone che, successivamente, la Corte di Cassazione hanno prosciolto tutti i 45 indagati, per i reati di disastro ambientale e avvelenamento delle acque. I reati legati alle discariche abusive, invece, sono caduti tutti in prescrizione.
La questione del Sin, insomma, ha toccato tutta la città, che nel corso degli anni si è mobilitata più volte per protestare contro le condizioni ambientali e l’alta incidenza di tumori. La questione è così sentita da diventare politicamente decisiva: alle amministrative del 2020 ha trionfato l’ingegnere ambientale Vincenzo Voce, uno dei protagonisti dei movimenti ambientalisti e con una lunga storia di lotte per la bonifica del Sin. Col sostegno di una serie di liste civiche, tra cui Tesoro Calabria di Carlo Tansi, ha vinto con il 63,95% dei voti.
Vent’anni e non sentirli
La fetta più grossa delle bonifiche spetta a Eni Rewind, la società controllata del colosso dell’energia che si occupa di risanamento ambientale.
Il processo di bonifica di quella fetta del Sin è partito solo nel 2010 e si è inceppato molto spesso, tra rimodulazioni e piani molto contestati.
In particolare, negli ultimi due anni lo scontro si è concentrato sulla rimodulazione del Progetto operativo di bonifica (POB) Fase 2, autorizzato nel marzo del 2020. Secondo gli attivisti ambientali – tra cui lo stesso Voce, prima di diventare sindaco – il piano da 305 milioni di euro mira alla messa in sicurezza permanente e non ad una vera e propria bonifica, che permetterebbe di riqualificare le aree.
Le ultime notizie su questo fronte parlano di tavoli, intese e collaborazioni tra le autorità pubbliche e la società. Troppo poco, dopo tutto questo tempo.
Di recente, sembra si stia muovendo qualcosa su uno dei temi più sentiti dalla città: il recupero dell’area archeologica dell’antica Kroton, che ricopre il 15% del Sin.
In questo caso, la bonifica è di competenza del Ministero della Cultura: il sindaco Voce ha annunciato lo scorso 7 aprile di voler riaprire in tempi brevi il castello di Carlo V. Anche qui, però, le tempistiche sono incerte.
Nella confusione di norme, competenze e territori sparsi, un dettaglio non va trascurato: dal 2018 manca un commissario straordinario alle bonifiche. Il Governo aveva nominato nel 2019 il generale Giuseppe Vadalà, ma non si è ancora insediato, tant’è che Voce ha scritto a Draghi per avere delucidazioni in merito.
Le buone notizie
Se c’è una buona notizia, in tutto questo, è che i dati non mostrano al momento un livello di inquinamento tale da essere un rischio per la popolazione. Secondo le analisi del progetto SENTIERI, «si può dire che il Sin di Crotone ha un impatto sulla popolazione ridotto, rispetto ad altre situazioni in cui i fenomeni di impatto sono più significativi».
Nello studio, i professori del Cisas hanno analizzato quattro matrici: l’aria, il suolo, i sedimenti marini ed il pesce. Una serie di fattori hanno permesso di abbassare il livello di inquinamento. Secondo Sprovieri, il più importante è stato, paradossalmente, un’alluvione: quella del 14 ottobre 1996.
La grossa bomba d’acqua che si è generata ha causato una specie di «effetto di lavamento della falda e dei suoli. Ciò ha abbassato in maniera significativa la contaminazione proprio su queste due matrici. Alcuni inquinanti sono ancora presenti, ma con livelli di gran lunga inferiori rispetto a quelli che erano stati rilevati nel periodo precedente».
I rischi legati al cibo
Anche i dati sulla qualità dell’aria hanno registrato parametri nella norma. La questione che preoccupava di più gli studiosi del Cisas è quella legata al cibo: «I sedimenti all’interno dell’area portuale, ed in parte nell’area esterna, mostrano valori di concentrazioni soprattutto dello zinco, ma anche degli altri metalli pesanti, che sono importanti».
Il rischio è che i pesci bentonici, cioè quelli che vivono a contatto con il fondo del mare, possano brucare i sedimenti depositati sul fondo del mare: in questo modo, gli inquinanti verrebbero assimilati dagli animali, per poi finire sui piatti dei consumatori. Anche in questo caso, però, i dati raccolti dagli studiosi del Cnr non hanno evidenziato nessuna contaminazione significativa: «Siamo stati contenti di poter verificare che sostanzialmente questi contaminanti oggi nei pesci non sono presenti nella maggior parte dei casi».
I tumori e l’ex Sin di Crotone
Non bisogna però illudersi. Le indagini epidemiologiche e d’impatto ambientale hanno bisogno di un salto di qualità, per avere il quadro completo della situazione. Tanti dubbi rimangono sull’incidenza dei tumori. Il gruppo di ricerca aveva scelto il Sin di Crotone proprio sull’eccesso di mortalità: i dati di SENTIERI registrano un numero superiore alla media di decessi per tutte le tipologie di tumore.
Questo è il dato statistico. Il problema, in questi casi, è stabilire il nesso causale tra l’inquinamento e l’insorgere di una malattia.
Una questione già difficile di per sé, lo è ancora di più se non si riceve collaborazione nella ricerca. Il team del Cisas non ha potuto fare un’indagine epidemiologica specifica sulla popolazione di Crotone, lamenta Sprovieri. L’unica cosa che hanno potuto fare, a causa dei ritardi burocratici, è stata una collaborazione con un reparto pediatrico: un’indagine sulle coppie madre-figlio che deve ancora essere portata a termine.
Il problema delle alluvioni
Non dimentichiamo, inoltre, il tema delle alluvioni e dello spargimento dei sedimenti inquinati su altre zone marine. Un fenomeno che potrebbe estendere ancora di più l’area contaminata e danneggiare gli ecosistemi più delicati che non sono stati ancora toccati dalle scorie industriali.
«Qual è il senso di procrastinare questa cosa, se non proteggere l’ENI? Non si è mai voluto parlare col le realtà del territorio», si chiede Asteriti, amaro. «Non ci arrendiamo, perché chi resta qua ama il suo territorio, e continua a lottare. È difficile trovare la luce dopo anni di buio. Magari c’è, ma noi non la vediamo».
Questi gli aggiornamenti di oggi (19 aprile) sulla diffusione del Covid in Calabria. I contagi comunicati dalla Cittadella restano bassi. Sono, infatti, 849 i nuovi casi. Un risultato che arriva a fronte di soli 4.353 tamponi però. Il tasso di positività risulta, di conseguenza, pari al 19,50%. I guariti dal Coronavirus che il bollettino riporta sono 1.124. I morti della giornata sono 8.
A seguire, i dati delle singole province calabresi relativi alla pandemia comunicati dalle Asp di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia alla Regione e riportati nel bollettino quotidiano della Cittadella.
Dall’inizio della pandemia ad oggi (19 aprile): i dati sul Covid in Calabria
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
– Catanzaro: CASI ATTIVI 7172 (86 in reparto, 7 in terapia intensiva, 7079 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40147 (39875 guariti, 272 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 42569 (92 in reparto, 6 in terapia intensiva, 42471 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40943 (39909 guariti, 1034 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 3772 (10 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3762 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 30403 (30188 guariti, 215 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 10338 (97 in reparto, 5 in terapia intensiva, 10236 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 119890 (119154 guariti, 736 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18260 (16 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18244 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 18616 (18450 guariti, 166 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica che nel setting fuori regione si registrano 17 nuovi casi a domicilio. L’Asp di Catanzaro comunica che il decesso a domicilio è avvenuto il 16 aprile.
Questi gli aggiornamenti di oggi (17 aprile) sulla diffusione del Covid in Calabria. I contagi comunicati dalla Cittadella sono sostanzialmente identici rispetto a ieri. Sono, infatti, 1.494 i nuovi casi. Un risultato che arriva a fronte di 7.669 tamponi. Il tasso di positività risulta, di conseguenza, pari 19,48,14%. I guariti dal Coronavirus che il bollettino riporta sono 2.369. I morti della giornata sono 4.
A seguire, i dati delle singole province calabresi relativi alla pandemia comunicati dalle Asp di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia alla Regione e riportati nel bollettino quotidiano della Cittadella.
Dall’inizio della pandemia ad oggi (17 aprile): i dati sul Covid in Calabria
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
– Catanzaro: CASI ATTIVI 7.106 (82 in reparto, 8 in terapia intensiva, 7.016 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 39.980 (39.709 guariti, 271 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 41.994 (91 in reparto, 6 in terapia intensiva, 41.897 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40.936 (39.906 guariti, 1030 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 3.683 (10 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3.673 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 30.235 (30.021 guariti, 214 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 11.713 (94 in reparto, 3 in terapia intensiva, 11.616 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 118.150 (117.416 guariti, 734 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18.185 (17 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18.168 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 18.544 (18.380 guariti, 164 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica 499 nuovi soggetti positivi di cui 8 fuori regione.
Questi gli aggiornamenti di oggi (16 aprile) sulla diffusione del Covid in Calabria. I contagi comunicati dalla Cittadella sono sostanzialmente identici rispetto a ieri. Sono, infatti, 1.873 i nuovi casi. Un risultato che arriva a fronte di 9.301 tamponi. Il tasso di positività risulta, di conseguenza, pari 20,14%. I guariti dal Coronavirus che il bollettino riporta sono 2320. I morti della giornata sono 5. Due in più il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva.
A seguire, i dati delle singole province calabresi relativi alla pandemia comunicati dalle Asp di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia alla Regione e riportati nel bollettino quotidiano della Cittadella.
Dall’inizio della pandemia ad oggi (16 aprile): i dati sul Covid in Calabria
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: CASI ATTIVI 7.261 (87 in reparto, 8 in terapia intensiva, 7.166 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 38.982 (38.713 guariti, 269 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 41.512 (100 in reparto, 5 in terapia intensiva, 41.407 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40.927 (39.898 guariti, 1029 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 4.510 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 4.498 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 29.193 (28.981 guariti, 212 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 13.123 (98 in reparto, 1 in terapia intensiva, 13.024 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 115.744 (11.5011 guariti, 733 deceduti)
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18.087 (17 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18.070 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 18.514 (18.350 guariti, 164 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica 590 nuovi soggetti positivi di cui 14 fuori regione. Inoltre specifica che “Oggi si registrano 591 nuovi casi. Il numero complessivo dei casi è incrementato di 590 unità e non di 591 in quanto 1 paziente è stato trasferito dall’ AOCS al PO di Crotone”.
Questi gli aggiornamenti di oggi (15 aprile) sulla diffusione del Covid in Calabria. I contagi comunicati dalla Cittadella sono sostanzialmente identici rispetto a ieri. Sono, infatti, 1.858 i nuovi casi. Un risultato che arriva a fronte di 9.033 tamponi. Il tasso di positività risulta, di conseguenza, pari 20,57%, un aumento infinitesimale rispetto alla giornata precedente. I guariti dal Coronavirus che il bollettino riporta sono 1.328. I morti della giornata sono 5.
A seguire, i dati delle singole province calabresi relativi alla pandemia comunicati dalle Asp di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia alla Regione e riportati nel bollettino quotidiano della Cittadella.
Dall’inizio della pandemia ad oggi (15 aprile): i dati sul Covid in Calabria
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: CASI ATTIVI 7.261 (87 in reparto, 8 in terapia intensiva, 7.166 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 38.982 (38.713 guariti, 269 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 41.061 (100 in reparto, 4 in terapia intensiva, 40.957 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40.802 (39.776 guariti, 1.026 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 4.510 (12 in reparto, 0 in terapia intensiva, 4.498 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 29.193 (28.981 guariti, 212 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 13.123 (98 in reparto, 1 in terapia intensiva, 13.024 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 115.744 (115.011 guariti, 733 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 18.077 (20 in reparto, 0 in terapia intensiva, 18.057 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 18.428 (18.264 guariti, 164 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica 566 nuovi soggetti positivi di cui 7 fuori regione.
Questi gli aggiornamenti di oggi (14 aprile) sulla diffusione del Covid in Calabria. I contagi comunicati dalla Cittadella diminuiscono rispetto a ieri. Sono, infatti, 1837 i nuovi casi. Un risultato che arriva a fronte di 8935 tamponi. Il tasso di positività risulta, di conseguenza, pari 20,56%. I guariti dal Coronavirus che il bollettino riporta sono 1501. I morti della giornata sono 4.
A seguire, i dati delle singole province calabresi relativi alla pandemia comunicati dalle Asp di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia alla Regione e riportati nel bollettino quotidiano della Cittadella.
Dall’inizio della pandemia ad oggi (14 aprile): i dati sul Covid in Calabria
Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: CASI ATTIVI 7.193 (87 in reparto, 8 in terapia intensiva, 7.098 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 38.524 (38.255 guariti, 269 deceduti).
Cosenza: CASI ATTIVI 40.704 (109 in reparto, 3 in terapia intensiva, 40.592 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 40.600 (39.576 guariti, 1024 deceduti).
Crotone: CASI ATTIVI 4.505 (13 in reparto, 0 in terapia intensiva, 4.492 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 29.046 (28.834 guariti, 212 deceduti).
Reggio Calabria: CASI ATTIVI 13.135 (101 in reparto, 2 in terapia intensiva, 13.032 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 115.232 (114.502 guariti, 730 deceduti).
Vibo Valentia: CASI ATTIVI 17.976 (20 in reparto, 0 in terapia intensiva, 17.956 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 18.415 (18.251 guariti, 164 deceduti).
L’ASP di Cosenza comunica 605 nuovi soggetti positivi di cui 6 fuori regione. L’ASP di Vibo Valentia 186 di cui 1 fuori regione.
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