Tag: News ed Eventi

  • Storia e cultura rom, l’antidoto contro gli stereotipi

    Storia e cultura rom, l’antidoto contro gli stereotipi

    La lingua e la cultura rom fanno tappa a Villa Rendano. Un dibattito polifonico durante il quale si sono alternate molte voci della comunità romanò cosentina e non solo. Studiosi e attivisti hanno spiegato il senso e la direzione di una presenza, di una storia che affonda le radici nell’Italia del XVI secolo.

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    Da sinstra Elma Battaglia (assistente sociale); Antonietta Cozza (consigliere comunale); Fiore Manzo (presidente Aps Lav Romanò); Walter Pellegrini, presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani

    Fiore Manzo – ricercatore universitario e presidente di Aps Lav Romanò – ha sintetizzato in pochi minuti la storia dei rom, le origini, gli spostamenti e l’arrivo in Italia. Senza dimenticare quella che interessa i rom della città di Cosenza. E mettendo in guardia da quei meccanismi comunicativi così radicati che etichettano gli zingari «o come tutti artisti (stereotipi positivi) o come tutti ladri (stereotipi negativi)».
    Per Walter Pellegrini, presidente della fondazione Attilio e Elena Giuliani – «lo studio delle lingue e della cultura di tutte le etnie è in linea con lo spirito culturale» dell’ente che presiede.
    Antonietta Cozza, consigliere comunale con delega alla Cultura, ha portato i saluti del sindaco di Cosenza, Franz Caruso. Parlando dell’incontro di ieri come buon modo per «allontanare luoghi comuni e stereotipi e costruire una città sempre più inclusiva».
    Per Elma Battaglia, assistente sociale e socia Assnas Calabria, «quella rom è una cultura da abbracciare e comprendere». Le «differenze vanno difese e bisogna farne tesoro anche negli ambienti di lavoro», sottolinea Maria Rosaria Vuono, presidente di Hoplà cooperativa sociale.
    «Non siamo solo rom. Siamo italiani, europei. Siamo frutto di una contaminazione. Ma purtroppo siamo costretti a sentirci apolidi nella nostra città». Ecco il grido e la riflessione lanciati da Luigi Bevilacqua, attivista e vice presidente di Aps Lav Romanò.

    Rina Scala e Giusy Monterosso (Compagnia della Pigna) hanno recitato poesie dedicate alla cultura dei rom con musiche di Apo.

  • La grande “classica” per ricordare i maestri De Bonis

    La grande “classica” per ricordare i maestri De Bonis

    Chitarre e violini De Bonis sono stati protagonisti per tre giorni a Villa Rendano con una mostra davvero suggestiva. Tre giorni – animati anche da concerti e masterclass – dedicati a ricordare l’arte dei famosi liutai di Bisignano che hanno costruito strumenti per artisti di fama internazionale.
    Ad aprire le danze del De Bonis Music Festival è stato Walter Pellegrini, presidente della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani: «Noi vogliamo trasmettere cultura, conoscenza e competenze. Ecco perché ho raccolto l’invito del sindaco di Cosenza per rendere attuale l’insegnamento del maestro De Bonis. E poi mi piace pensare all’incrocio culturale di questi giorni con gli strumenti del famoso liutaio e il pianoforte di Alfonso Rendano. Tutto questo nella stanza della musica dove siamo pronti ad ospitare laboratori artigianali e masterclass».


    Da sinistra: il sindaco di Bisignano, Francesco Fucile; il presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani, Walter Pellegrini; il maestro Angelo Arciglione; il maestro liutaio e presidente di Ali (Associazione liutai italiani), Lorenzo Frignani; il maestro Yuri Crusco, uno dei coordinatori del De Bonis music festival

    «Insegnare al mondo – ha detto Lorenzo Frignani, maestro liutaio e presidente di Ali (Associazione liutai italiani) – la bellezza dell’Italia. La questione De Bonis purtroppo è circoscritta al territorio. Eppure è una famiglia con 250 anni di storia. È una tradizione che va in tutte le maniere valorizzata e sostenuta».

    Yuri Crusco, maestro di chitarra di stanza a Ginevra e coordinatore del Festival insieme a Pietro Morelli – ha annunciato la creazione di un progetto editoriale (un libro e un disco) sulla tradizione dei De Bonis.
    Il sindaco di Bisignano, Francesco Fucile, paese natale di Nicola e Vincenzo De Bonis, ha invece anticipato la creazione di una borsa di studio per ragazzi che suonano la chitarra legando tutto alla tradizione dei maestri liutai.

    Il maestro Angelo Arciglione – presidente dell’associazione Amici della musica di Acri – ha parlato della storia dei De Bonis come «patrimonio dell’intera Calabria».

    Gli strumenti di De Bonis erano lì per essere suonati. E così è stato con il concerto del Duo Giacomantonio – composto dai violinisti Alessandro Acri e Annastella Gibboni.
    Due appuntamenti musicali sono stati di scena al Museo dei Brettii e degli Enotri: i concerti che hanno visto protaginisti il chitarrista Davide Piluso e il De Bonis Guitar Duo.
    Di altissimo livello la masterclass – per tre giorni a Villa Rendano – di Stefano Grondona, allievo di Andreas Segovia.

  • Liuteria e musica di classe: la scuola De Bonis a Villa Rendano

    Liuteria e musica di classe: la scuola De Bonis a Villa Rendano

    Non solo chitarre, sebbene il cognome De Bonis sia legato al mondo delle sei corde, in particolare alle chitarre battenti.
    Semmai, liuteria nel senso più ampio e, se si guarda alla qualità, più elevato.
    A questa grande tradizione artistica calabrese è dedicato il De Bonis music festival, in programmazione a Villa Rendano (Cs) dal 24 al 27 ottobre.
    Una tre giorni di musica, esposizioni, lezioni e conferenze.

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    Villa Rendano, sede della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani ETS

    De Bonis Music Festival: la partenza

    Parlare dei fratelli Nicola e Vincenzo De Bonis significa evocare almeno tre concetti: artigianato, arte e musica.
    Si inizia il 24 ottobre alle 17,30, con l’Inaugurazione mostra espositiva strumenti Nicola e Vincenzo De Bonis, che si tiene a Villa Rendano.
    Vi partecipano Francesco Perri, direttore del Conservatorio di Cosenza, Francesco Fucile, sindaco di Bisignano, Angelo Arciglione, presidente dell’associazione Amici della Musica di Acri, Walter Pellegrini, presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani, Antonio Scaglione, curatore della mostra, e i coordinatori del festival, Yuri Crusco e Pietro Morelli.
    Giusto per ribadire che De Bonis non significa solo chitarre, alle 19 è previsto il concerto del Duo Giacomantonio, composto dai violinisti Alessandro Acri e Annastella Gibboni che si esibiranno su violini prodotti dall’azienda di Bisignano.

    A lezione di chitarra

    Il 25 si entra nel vivo con un doppio evento a Villa Rendano.
    Il primo è visivo: la Mostra espositiva strumenti Nicola e Vincenzo De Bonis, aperta al pubblico dalle 10 alle 19.
    Il secondo è una chicca per artisti: la Masterclass di chitarra tenuta da Stefano Grondona, l’allievo italiano del grande Andreas Segovia. La prima giornata di lezione di Grondona è una full immersion in due tranche: dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30.
    Si chiude alle 17,45 con La chitarra di liuteria italiana, una conferenza di Lorenzo Frignani, maestro liutaio e presidente di Ali (Associazione liutai italiani).

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    Stefano Grondona

    De Bonis Music Festival: secondo round

    Il 26 ottobre è diviso tra Villa Rendano e il Museo dei Brettii e degli Enotri.
    A Villa Rendano sono previste la seconda giornata della Mostra espositiva strumenti Nicola e Vincenzo De Bonis (ore 10-12) e della Masterclass di Stefano Grondona (ore 10-13).
    Il Museo dei Brettii e degli Enotri ospita, alle 18,30, il concerto del chitarrista Davide Piluso.

    Una full immersion per concludere

    Masterclass di Grondona (ore 10,30-12,30 e 14,30-17,30) e Mostra espositiva (ore 10-19) riempiono la giornata conclusiva del De Bonis Music Festival.
    Subito dopo (ore 17,45) è prevista La liuteria De Bonis, una conferenza di Antonio Scaglione, maestro liutaio e allievo di Vincenzo De Bonis, con annessa tavola rotonda.
    A chiusura della manifestazione, il concerto Una chitarra per la memoria, eseguito dal De Bonis Guitar Duo.

  • Dante illumina il pomeriggio di Villa Rendano

    Dante illumina il pomeriggio di Villa Rendano

    Il Sommo Poeta illumina il pomeriggio di Villa Rendano. Una sala conferenze occupata in ogni ordine di posti testimonia l’attenzione per l’evento patrocinato e ospitato nella sede della Fondazione Attilio e Elena Giuliani.
    Beatrice e le altre donne di Dante è il titolo del reading intervallato dalle splendide note dell’arpa suonata dalla giovanissima Camilla Colonna.

    La giovanissima arpista Camilla Colonna

    «La Società Dante Alighieri nasce per volontà di Carducci e altri intellettuali. Svolge una missione importante come diffondere lingua e cultura italiana nel mondo. Ringraziamo il presidente della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani, Walter Pellegrini, per averci concesso il patrocinio ed averci accolto in questo luogo magico. Sono parole di Maria Cristina Parise Martirano, presidente della Società Dante Alighieri-Cosenza.

    Maria Cristina Parise Martirano, presidente della Società Dante Alighieri-Cosenza

    Dopo i saluti della Parise Martirano è iniziato il reading a cura di Sara Serafini Calomino. Un viaggio tra i versi della Vita Nova e della Divina Commedia. Con l’immancabile recitazione di alcune tra le terzine più famose della storia della letteratura di ogni tempo: quelle che vedono protagonisti Paolo e Francesca nel Canto V dell’Inferno. Ma Sara Serafini Calomino non si è limitata alla declamazione dei versi. Ha spiegato gli influssi della teoria dell’Amore cortese sulla formazione di Dante.

    Sara Serafini Calomino

     

  • Dante e le donne: un reading a Villa Rendano

    Dante e le donne: un reading a Villa Rendano

    Quante furono le donne di Dante? La domanda è – va da sé – solo poetica.
    Non è questa la sede per approfondire i significati estetici e morali (e secondo non pochi anche esoterici) delle figure femminili nella produzione del Sommo Poeta, a partire dalla Vita Nova.
    Un’incursione in questo settore particolare e delicato di tutta la cultura italiana lo tenterà Sara Serafini Calomino il 18 ottobre, a partire dalle 17, a Villa Rendano (Cs), sede della Fondazione Attilio e Elena Giuliani, nel reading intitolato Beatrice e le altre donne di Dante.
    Per l’occasione, le declamazioni di Calomino saranno arricchite dai tappeti sonori eseguiti in diretta dall’arpista Camilla Colonna.
    L’introduzione dell’evento spetta a Walter Pellegrini, editore e presidente della Fondazione Giuliani, la presentazione, invece, a Maria Cristina Parise Martirano, presidente della Società Dante Alighieri-Cosenza.

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    Villa Rendano, sede della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani ETS
  • Babyloss Awereness: un giorno speciale per piccoli angeli

    Babyloss Awereness: un giorno speciale per piccoli angeli

    «È come perdere un pezzo di futuro e di quel vuoto che rimane è necessario prendersene cura». Così, in una nota stampa, l’associazione Mammachemamme si riferisce al lutto perinatale, a cui è dedicato il Babyloss Awereness Day, ovvero la Giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita in gravidanza e sulla morte infantile, prevista il 15 ottobre.
    L’edizione cosentina è organizzata da Mammechemamme e dal gruppo di mutuo aiuto Parole in ConTatto, con la collaborazione della Fondazione Attilio e Elena Giuliani e il patrocinio dell’Unicef, del Comune e della Provincia di Cosenza.
    Il risultato di questa unione di forze è la manifestazione “Diamo voce al silenzio”, che si svolgerà a Villa Rendano per tutto il 15 ottobre.

    Lutto infantile in cifre

    Perdere un bambino, anche prima che nasca, è un trauma pesantissimo e, purtroppo, più diffuso di quel che si pensa.
    «Basti pensare che ogni anno 5 milioni bambini muoiono durante il terzo mese di gravidanza e nei primi mesi di vita e sono almeno cinque volte tanto le perdite del secondo trimestre e dieci volte tanto quelle del primo», spiega la nota di Mammachemamme.
    Perciò la manifestazione del 15 ottobre è «un’occasione per far luce sul tabù della morte in gravidanza e dopo la nascita, sull’attenzione e la cura da destinare alle famiglie, rompendo il silenzio e l’indifferenza della società su questo tema».

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    VIlla Rendano, sede della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani

    Lutto infantile: come aiutare le famiglie

    Consapevolezza è anche la parola chiave di un percorso fatto di corretta informazione, sostegno, assistenza, rispetto e cura.
    Questi concetti, chiarisce Mammachemamme, «devono essere alla base del linguaggio degli operatori sanitari, che si trovano a dover affrontare la prima fase della perdita, e dei parenti e amici dei genitori colpiti da questo difficile evento».
    Lo scopo di questo supporto, affettivo, concettuale e persino linguistico è facilitare l’elaborazione del lutto.

    Lutto infantile: la formazione

    “Diamo voce al silenzio” è strutturata in tre momenti: due formativi e uno simbolico e si svolgerà a Villa Rendano.
    Si inizia la mattina del 15 ottobre 2023 dalle 9 alle 11,30 con la formazione gratuita per tutti gli operatori sanitari sul tema del lutto perinatale. Seguirà, dalle 12 alle 13, il “Cerchio di parola” aperto ad operatori sanitari e familiari.
    L’intera mattinata di formazione e spazio di ascolto tra gli operatori e i genitori sarà condotta da Cecilia Gioia, psicologa e psicoterapeuta esperta in perinatalità e presidente di Mammachemamme.

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    Cecilia Gioia

    Il canto come terapia

    Seguirà, nel pomeriggio, il laboratorio “Soul Singing” a cura di Elisa Palermo, in arte Brown, operatrice olistica specializzata nella voce e nel suono.
    Soul Singing è un metodo con approccio olistico, che attraverso il canto in cerchio o individuale abbinato a tecniche di rilassamento e di crescita personale, permette di stimolare un benessere psicofisico e spirituale.
    La voce è l’elemento principale dell’esplorazione verso se stessi. Il primo strumento di espressione delle proprie emozioni. Proprio da qui nasce “Diamo voce al silenzio”, evento voluto da quei genitori che hanno il bisogno di esprimere tutte le emozioni contrastanti che si vivono nelle varie fasi della perdita dei loro bambini.

    Un’onda di luce per i piccoli angeli

    Un affetto pieno di luce

    La giornata terminerà alle 19 con l’Onda di Luce, un momento collettivo. Chiunque potrà parteciparvi: basterà accendere una candela e mantenerla accesa per un’ora.
    Si creerà così attraverso tutto il globo, per effetto del fuso orario, una simbolica onda luminosa che commemorerà i piccoli angeli e scalderà il cuore dei loro cari.
    Allo stesso orario, in ogni parte del mondo, i Comuni illumineranno simbolicamente i loro più importanti monumenti di rosa e azzurro.
    Un modo per dimostrare affetto e vicinanza ai genitori che hanno perso i loro bambini, per farli sentire meno soli.
    Tra i Comuni che in Calabria aderiranno all’iniziativa e che si ringraziano fin da adesso, oltre Cosenza, ci saranno Corigliano Rossano (Cs), Castrolibero (Cs), Lamezia Terme (Cz) , Filadelfia (Vv), Francavilla Angitola (Vv), Vibo Valentia, Ionadi (Vv), , Marano Principato (Cs), Bisignano (Cs), Acri (Cs), Cotronei (Kr), Paola (Cs).

  • Topolino, Villa Rendano e la settimana della cultura

    Topolino, Villa Rendano e la settimana della cultura

    Una settimana della cultura carica di eventi in tutt’Italia, promossa da Abi (Associazione bancaria italiana) e da Acri (Associazione delle fondazioni e casse di Risparmio).
    All’iniziativa partecipa anche la Fondazione Attilio e Elena Giuliani, che mette a disposizione di cittadini e appassionati di tutte le età i propri assets consolidati, soprattutto Consentia Itinera, il museo multimediale. La settimana è partita il sette ottobre, con una giornata completamente gratuita, e prosegue per due giorni: il 9 e il 14. La location, manco a dirlo, è la storica Villa Rendano, la bella sede della Fondazione e del Museo.
    Con una piccola sorpresa: un ospite sbarazzino e prestigioso. Soprattutto giovane come i classici che si rispettino: Topolino.

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    Un momento della mostra dedicata a Topolino a Villa Rendano

    Settimana della cultura: Topolino a Villa Rendano

    La storia, in questo caso, è piuttosto lunga. E la domanda, tra l’altro, non è proprio semplice semplice: che ci fa il topo più famoso di tutti i tempi nella storica casa di uno dei musicisti calabresi più celebri (e illustri) di tutti i tempi?
    Infatti, Topolino e i suoi amici disneyani (quindi Pippo, Arabella, Paperino, Paperina, Qui, Quo, Qua e Paperoga) fanno bella mostra di sé in varie illustrazioni esposte a Villa Rendano a tema musicale: non a caso, la mostra si chiama Topolino e la musica
    Quest’iniziativa. spiega Anna Cipparrone, la direttrice di Consentia Itinera, risale a luglio grazie a un’idea del Museo del fumetto, che ha ospitato alcuni illustratori Disney, perché si ispirassero a Cosenza. Ovviamente Villa Rendano non poteva restare fuori, col suo carico di storia. Ed ecco che Topolino & co. si improvvisano musicofili e musicisti.

    Un primo piano delle illustrazioni a tema disneyano

    Musei in rete, Villa Rendano in prima linea

    Riavvolgiamo il nastro: il Museo del Fumetto si lega a Consentia Itinera che, a sua volta, entra in rete con Abi.
    Un fatto quasi dovuto, spiega ancora Cipparrone: la Fondazione Giuliani partecipa da anni a iniziative prestigiose su scala nazionale.
    Il legame con Abi e il suo network è coerente con quest’idea di promozione culturale del territorio e per il territorio, fatta di stimoli in uscita e in entrata in perfetta simbiosi.
    E il fumetto? «Ormai non è solo letteratura di intrattenimento, ma è diventato un genere artistico a sé, molto versatile. Uno strumento potente e flessibile per il marketing territoriale».
    In questo caso, un’introduzione elegante e leggera alle altre iniziative del museo multimediale di Villa Rendano. Cosenza entra in rete e fa cultura grazie a un’iniziativa privata ma rivolta a tutti e istituzionalizzata da anni.
    Mica poco, di questi tempi.

  • Enjoy Calabria, ecco il talk a Villa Rendano

    Enjoy Calabria, ecco il talk a Villa Rendano

    Il 4 settembre a Villa Rendano dalle ore 16.30 è in programma il primo talk promosso da Enjoy Calabria. Per l’occasione arriverannomportanti esperti marketing internazionali con cui discutere delle opportunità che il digital può offrire alle aziende e al territorio.
    Calabria in ConversAzione, questo il nome dato a questo ciclo di incontri, nasce con lo scopo di creare connessioni, opportunità e know how sui temi dell’impresa, del digital e dell’export.
    In questo primo appuntamento, moderato dal direttore Confindustria Cosenza, Rosario Branda, speakers di calibro internazionale affronteranno il tema del digital marketing a servizio delle aziende e del territorio.
    Saranno presenti:
Giuseppe Stigliano, Ceo di Spring che lo vede alla guida di un team di oltre 200 talenti con competenze che abbracciano strategia di business, creatività, tecnologia e dati, nonché imprenditore e docente presso diverse università e business school; Giovanni Pupo attualmente Head of Paid Media per Lipton nonché fondatore di ppcmarketing.it, portale gratuito di informazione che si propone di aiutare tanto gli studenti che si affacciano al mondo del lavoro, quanto i giovani lavoratori del marketing digitale;
    Alessandro Barulli consulente aziendale e formatore. Si occupa di strategie aziendali, marketing internazionale, comunicazione, gestione delle reti di vendita e processi di cambiamento.
    L’accesso al talk è su invito.
Per eventuali richieste e/o informazioni si può scrivere all’indirizzo mail info@enjoy-calabria.it.

    Enjoy Calabria è un progetto ideato e portato avanti da Vegitalia Spa, azienda con sede a San Marco Argentano che dal 2007 commercializza ed esporta vegetali surgelati. Nato con l’obiettivo di creare una cultura territoriale all’interno e oltre i confini nazionali, Enjoy Calabria dal 2021, attraverso i suoi canali, si occupa della promozione del territorio, coinvolgendo luoghi, paesaggi, prodotti e realtà produttive della punta dello stivale. Presente su tutti i principali canali social e con un sito di approfondimento multilingua e un magazine scaricabile online, Enjoy Calabria raggiunge mensilmente più di 1milione di persone, ottenendo un coinvolgimento attivo della community che progressivamente lo sceglie come canale attraverso cui scoprire e riscoprire questa meravigliosa regione.
    Per maggiori informazioni visita il sito www.enjoy-calabria.it.

  • Sussurrando alla Luna: arte, teatro e poesia a Villa Rendano

    Sussurrando alla Luna: arte, teatro e poesia a Villa Rendano

    Due associazioni e un’istituzione culturale uniscono le forze per un gran galà nel cuore dell’estate e nel cuore di Cosenza. Ci si riferisce a I Lunari, presieduta da Lia Calabria e a Sviluppo Consentia, guidata da Angelo Perrongelli che, in collaborazione con la Fondazione “Attilio e Elena Giuliani”, organizzano il gran galà Sussurrando alla Luna, che si svolgerà nei giardini di Villa Rendano la sera del 28 luglio.

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    Lia Calabria, la presidente dell’associazione “I Lunari”

    Una serata di teatro, arte e musica

    Sussurrando alla luna è una serata di teatro, arte e musica, a base di monologhi teatrali, reading poetici, musica e esposizione di opere d’arte, legati da un solo filo conduttore: la luna e la sua bellezza.
    Al riguardo, dice Lia Calabria: «Ho voluto fare un omaggio alla bellezza della Luna e delle Stelle, perciò ho creato una serie di monologhi a tema, che saranno seguiti da sei canzoni. Il tutto, sarà “incorniciato” dalle tele di diversi pittori cosentini, momento artistico, curato dalla storica e critica d’arte Mariateresa Buccieri. Novità assoluta, è il momento moda, basato su collezioni a tema».

    Sussurrando alla Luna: monologhi e note

    Iniziamo dai monologhi, scritti e diretti da Lia Calabria e affidati a un nutrito gruppo di interpreti, che menzioniamo uno per uno.
    E cioè: Luca Aiello, Anna Angellina, Antonio Buffone, Marco Buoncristiano, Giuseppina Calvelli, Katia Diesse, Francesca Gaudio, Elena Massaro, Rodolfo Perri, Laura Pescatore, Cesarina Petramale, Giulia Perrongelli, Carmen Romano, Rosabella Rizzo e Giuseppe Rizzo. Le canzoni, invece, saranno interpretate da Martina Ranieri.
    Il reading, invece, si baserà sulle poesie di Mariateresa Buccieri, Melania Dorsa e Giuseppe Piluso. Ospite d’onore, Matteo Bria.

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    La cantautrice Martina Ranieri

    Sussurrando alla luna: artisti in mostra

    Seguirà la mostra d’arte di maestri cosentini, illustrata dalla storica e critica d’arte Mariateresa Buccieri.
    Tra gli artisti: Sandra Assisa, Emilia Berlingieri, Rita Canino, Rossana Chiappetta, Maria Clemente, Antonio De Luca (Anioti), Rosetta Juele, Francesca Lo Celso, Letizia Lucio, Brunella Patitucci, Mariella Perrotta, Sabina Salituro, Vincenza Salvino, Alessia Santamaria, Elena Semina.

    Intermezzo culturale

    Seguiranno due momenti culturali: Conversazione Al di là dei fiumi, l’Ottocento «sentimentale» di Villa Rendano (1873-1891) e Mons Trilius con l’esperta d’arte e guida turistica Paola Morano e lo storico Stefano Vecchione e Inno alla Creatività, a cura della professoressa Maria Gabriella Gallo.

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    L’artista Elena Semina

    Una sfilata per concludere

    In chiusura di serata, il fashion party e le creazioni dell’Accademia New Style, scuola di moda e di design di Franca Trozzo e della creatrice di moda Vincenza Salvino.
    Sfileranno con gli abiti della collezione: Angelica Aiello, Drusy Caputo, Federica Filice, Francesca Gaudio, Martina Sicoli, Irma Zicarelli.

  • Antonello Antonante: il sacro fuoco del teatro ritorna ad ardere

    Antonello Antonante: il sacro fuoco del teatro ritorna ad ardere

    Il 6 luglio scorso il quattrocentesco chiostro della chiesa di Sant’Agostino, oggi parte del polo culturale del Museo dei Bretti e degli Enotri nello storico rione Massa di Cosenza, si è trasformato nel luogo di un grande rito collettivo. Artisti, spettatori, istituzioni hanno saputo concretizzare in una festa l’idea di teatro cara all’attore, regista e drammaturgo Antonello Antonante, uno dei più importanti riferimenti culturali della città dei Bruzi.
    A un anno dalla sua scomparsa, il Comune di Cosenza – in collaborazione con Centro Rat-Teatro dell’Acquario e la Fondazione Attilio e Elena Giuliani – ha inteso rendergli omaggio con una iniziativa dal titolo Un nome, un racconto, una vita.

    Antonello Antonante: dall’Acquario al Rendano, una vita per il teatro

    Antonello Antonante è stato uno dei fondatori del Centro Rat-Teatro dell’Acquario e direttore artistico del teatro di tradizione Rendano dal 2007 al 2011. Ma, soprattutto, pioniere e visionario del teatro contemporaneo in una terra, la Calabria, in cui questa forma d’arte ha conosciuto il suo vero volto identitario grazie alla sperimentazione e alla ricerca promossa dagli anni ‘70 in poi dal gruppo dell’Acquario.
    È difficile raccontare i suoni, le vibrazioni e le emozioni di una serata che ha segnato un nuovo tempo in divenire di un’arte che, pur nella sua incessante metamorfosi, rimane sempre fedele alle sue pratiche artigianali, legata ad una ritualità che affonda le sue radici nei miti. Oggi lo fa nel mito di un uomo che ha dedicato al teatro la sua vita, riuscendo a penetrare sulla scena nazionale. Un uomo che ha portato a Cosenza, grazie all’attività svolta nel corso dei decenni dal Centro Rat, il prestigioso Premio Ubu nel 2019, per aver creato, inventato e organizzato il teatro in tutte le sue forme in una città complicata.

    Cosenza, via Galluppi: l’ingresso del Teatro dell’Acquario

    L’avanguardia nel Sud profondo

    Antonello Antonante ha accolto quel prestigioso premio dedicandolo «a tutti i teatranti delle periferie». E di questa periferia del Mezzogiorno ora lui è diventato figura di richiamo, l’idea con la quale confrontarsi quando si parla di teatro. In questo Sud Antonante è riuscito a fare del teatro un laboratorio vivo per molte generazioni, le stesse che oggi sono parte attiva dell’attuale patrimonio teatrale calabrese.
    Di Antonante si è affermata l’idea di teatro non come luogo o edificio, ma di arte, festa, canale comunicativo “tra gente e cose che prima erano incomunicabili”. Antonello è riuscito nell’intento di far dialogare la città con sperimentazioni teatrali d’avanguardia, portando tra le strade di una piccola città di provincia quell’esperienza di nomadismo comunitario della più radicale avventura teatrale del novecento, il Living Theatre.

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    Maurizio Stammati e Alessandro Parente raccontano le storie di Giufà

    Il sacro fuoco brucia ancora per una sera

    Una nuova e rivoluzionaria idea di teatro che Antonello Antonante aveva fatto conoscere alla sua città fin dai tempi del teatro Tenda di Giangurgolo, intorno al 1977. In quegli anni di forti fermenti culturali, artistici e rivoluzionari apparve in città una tenda da circo sotto la quale fare teatro insieme ad altri idealisti, o utopisti culturali, oggi troppo spesso dimenticati e trascurati dalle istituzioni.
    La serata del 6 luglio – ideata e coordinata in regia da Renata Antonante – rievoca le parole scritte da Peter Brook ne Il punto in movimento: «La storia è un modo di guardare le cose che a me non interessa molto; a me interessa il presente…». E così è stato: magia di un presente animato, un hic et nunc lontanissimo da ogni logica di vana retorica commemorativa; una serata che secondo le parole di Dora Ricca, con la quale Antonante ha condiviso la vita e la sua idea di cultura, si è svolta con la fiamma accesa de «il sacro fuoco del teatro».

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    Un momento dell’omaggio ad Antonello Antonante e il suo teatro

    Abitare la memoria

    Il teatro, con i suoi protagonisti e il suo patrimonio ha dimostrato di riuscire ad essere luogo di aggregazione, capace di «abitare la memoria». La sua valorizzazione, però, spetta anche alle istituzioni politiche che devono dimostrare con fatti concreti, al di là di ogni enfasi celebrativa, che la cultura oltre ad essere un valore fortemente distintivo, può e deve essere il primo laboratorio di nuove e libere identità sociali.
    Antonello Antonante è riuscito nel suo intento, vivere di teatro e per il teatro, capace di rimanere libero in una terra che di libertà avrebbe tanto bisogno.

    La serata è stata possibile grazie alla partecipazione di:

    • Maurizio Stammati, Anna Maria De Luca, Ernesto Orrico, Angelo Gallo, Paolo Mauro, Nunzio Scalercio, Gianfranco Quero, Ester Tatangelo, Stefania De Cola, Ricchezza Falcone, Lara Chiellino, Lindo Nudo, Mariasilvia Greco, Dario De Luca, Ciccio Aiello, Alessandro Parente
    • Checco Pallone, Piero Gallina, Carlo Cimino, Leon Vulpitta Pantarei, Enzo Naccarato
    • Dora Ricca
    • Geppo Canonaco, Eros Leale, Renata Antonante, Carlo Antonante Bugliari, Antonello Antonante Bugliari
    • Ivana Russo
    • Francesca Laudani – La grafica
    • Tonino Principe
    • Marilena Cerzoso
    • Antonietta Cozza e il Comune di Cosenza