Ringrazio lโarchitetto Guido per la replica che condivido nelle parti in cui segnala le responsabilitร legate alla mancanza di manutenzione dellโarea archeologica scavata nel cuore di Cosenza nel corso degli anni โ90. Lo stato di abbandono di piazzetta Toscano, a ridosso della Cattedrale, รจ palesemente il sintomo di un disinteresse e di una mancanza di cura che mi addolorano per il semplice fatto che, da โforestieroโ, amo questa cittร .
Le opinioni da me espresse nellโarticolo, che il giornale I Calabresi ha avuto la bontร di ospitare, sono maturate a seguito di una esperienza vissuta sul campo qualche mese fa e riflettono il mio stato dโanimo allorquando mi sono trovato di fronte al degrado in cui versano non solo le antiche rovine, ma anche lโopera di architettura che avrebbe dovuto valorizzarle. Evidentemente qualcosa non ha funzionato.
Cercare colpe e colpevoli รจ un esercizio sterile a cui mi sottraggo. Dico solo, e propongo come tema di dibattito (non di polemica), che forse fra le cause del degrado -oltre allโincuria, e ripeto, alla evidente mancanza di manutenzione – vi รจ anche il riflesso di una visione assoluta dellโopera dโarchitettura come โoggetto autoreferenzialeโ. Un punto di vista che mette in secondo piano il contesto per affermare lโurgenza di un gesto di rottura in nome di una โCreativitร Contemporaneaโ che, a mio avviso, ha fatto il suo tempo. Il concetto di manutenzione possibile e di accessibilitร per tutti dovrebbe essere parte integrante del progetto di unโopera pubblica.
La domus romana
Quanto poi alla affermazione che ยซnessuna domus romanaยป รจ presente in loco, ma soltanto eterogenei lacerti di epoche diverse, rimando al saggio Le indagini archeologiche a piazzetta Toscano di S. Luppino e A. Tosti, contenuto nel Catalogo del Museo dei Brettii e degli Enotri, p.503 e seguenti. Confortato dalla letteratura specialistica segnalo quindi che lโarchitetto quando indossa il camice del chirurgo dovrebbe premurarsi di avere una conoscenza approfondita del corpo su cui interviene e dei suoi resti. Egli รจ stato chiamato allo scopo di proteggerli, valorizzarli e custodirli, perchรฉ quelle pietre ci parlano di Cosenza e della sua storia.
Spero con tutto il cuore che questo scambio di opinioni possa servire a sensibilizzare la cittadinanza e i suoi rappresentanti sullโurgenza di riprendere le fila di unโazione di rilancio del centro storico che purtroppo รจ caduta nellโoblio.
Giuliano Corti
