L’aeroporto Tito Minniti fu pensato per essere porta dโingresso per le due cittร metropolitane, canale dโarrivo e di partenza privilegiato per una fetta di Sud da oltre un milione di abitanti. Ma รจ finito nellโangolino piรน angusto del sistema dei trasporti del fondo dello Stivale. Lo scalo di Reggio Calabria arranca tra un emorragia di passeggeri che non conosce sosta – รจ allโultimo posto per utenti trasportati tra gli scali calabresi – e unโofferta anemica che si limita a Roma e Milano, con prezzi da tratte internazionali che dirottano su altri aeroporti (Catania e Lamezia) anche buona parte dellโutenza โdomesticaโ.
Il prezzo dellโincanto
Incastrato tra le ultime ombre dโAspromonte e la meraviglia dello Stretto, lo scalo reggino paga, tra le altre cose, una serie di limitazioni dettate proprio dalla posizione in cui lo hanno costruito e dalla difficoltร nelle manovre di atterraggio. Dotato di due piste (anche se i voli di linea atterrano e decollano solo su quella principale) รจ uno dei pochi scali italiani a prevedere unโabilitazione particolare per il pilota (in fase di atterraggio รจ necessaria una manovra gestita direttamente in cabina).
Limitazione che si somma a quelle legate allโimpossibilitร di dotare lo scalo con i moderni sistemi di radiofaro per lโatterraggio strumentale degli aerei e che, di fatto, resta come un macigno sospeso sui progetti di sviluppo visto che molte compagnie, low cost in testa, preferiscono puntare su scali incatenati da minori restrizioni e quindi accessibili a costi piรน bassi.
Uno scalo per due
Reggio e Messina come bacino naturale, il Tito Minniti (in memoria dellโaviatore reggino protagonista della guerra colonialista dโAbissinia) non รจ mai riuscito a diventare veramente attrattivo per i viaggiatori in partenza e in arrivo dalla sponda siciliana dello Stretto. Piรน veloce e piรน comodo per lโarea metropolitana di Messina (nonostante la maggiore distanza) raggiungere lo scalo catanese di Fontana Rossa, che garantisce una maggiore offerta e prezzi decisamente piรน competitivi.
Oggi, se un utente messinese volesse decollare da Reggio servendosi di mezzi pubblici potrebbe scegliere tra: prendere un autobus (privato) dalla cittร peloritana che, attraversato lo stretto via traghetto fino a Villa, lo lasci in aeroporto dopo il tragitto in autostrada o, in alternativa, prendere un aliscafo fino al porto di Reggio e da lรฌ raggiungere lo scalo con un mezzo Atm: in entrambi i casi, oltre unโora di tragitto scomodo e costoso che scoraggerebbe anche il piรน entusiasta dei viaggiatori.
Arrivare in aeroporto dal mare
Eppure qualcosa era stato fatto in passato per migliorare il collegamento. Nata durante la primavera di Reggio con Italo Falcomatร , lโidea di dotare il Minniti con un approdo pensato per gli aliscafi, si concretizzรฒ nellโera Scopelliti, ma le cose non andarono bene. Modificato il vecchio molo della stazione aeroporto e โsistemataโ la via dโaccesso diretta tra la stazione e il Minniti, il nuovo percorso che consentiva lโaccesso diretto allo scalo (con check in possibile direttamente a Messina) non riuscรฌ mai a sfondare.

Troppo lungo il tragitto via mare (nellโentusiasmo di quei giorni un consigliere comunale arrivรฒ a invocare lโadozione degli hovercraft per il collegamento super veloce delle due sponde dello Stretto), scomodo e lento il trasbordo sulla navetta dalla stazione. Il servizio rimase in piedi per una manciata di mesi soltanto. Poi, cosรฌ come era venuta, lโidea di arrivare al Minniti dal mare รจ naufragata in fretta. E ha lasciato come (costosa) dote, un molo ristrutturato e ormai in disuso e un sottopassaggio inutilizzato prima vandalizzato da una discarica abusiva e poi mestamente chiuso al traffico.
Scartamento ridotto
Il Minniti รจ passato sotto la gestione di Sacal allโindomani del rovinoso fallimento della Sogas, la compartecipata pubblica che gestiva lo scalo andata a gambe per aria nel 2016 con uno strascico di 10 indagati. Ha evitato cosรฌ una rovinosa chiusura grazie a una gestione provvisoria che gli ha consentito di non perdere le necessarie autorizzazioni. Ma lโaeroporto reggino ha continuato a perdere collegamenti e passeggeri in unโemorragia senza fine aggravata dal baratro Covid e dalle scelte di Sacal che, accusano da Reggio, ยซspinge Lamezia e lascia al palo Reggio e Crotoneยป.
Il biglietto costa il doppio di Lamezia
Sul piatto restano i milioni del rinnovato piano industriale previsti dal gestore per i tre scali calabresi. Una fetta dovrebbe essere destinata a Reggio per lโadeguamento della pista e dellโaerostazione e il rilancio dello scalo: ยซVogliamo portare Reggio a un milione di viaggiatoriยป, disse lโallora facente funzioni Spirlรฌ durante una conferenza stampa della scorsa estate.

In attesa del milione di passeggeri, al Minniti, nel mese di ottobre, si sono avventurati poco piรน di 13 mila utenti che rendono lo scalo reggino ultimo tra i tre aeroporti calabresi per numero di passeggeri. Anche perchรฉ, prenotare per la settima di Natale, un andata e ritorno sia da Roma che da Milano (uniche tratte sopravvissute alla desertificazione dei voli) costa al malcapitato viaggiatore poco meno di 400 euro. Circa 200 euro in piรน delle medesime tratte in vendita, nel medesimo periodo, sullo scalo lametino.
