ร lโennesimo atto che, negli anni, va a colpire la cittร di Reggio Calabria. Come una mano che tiene la testa sottโacqua e impedisce di risalire e respirare. Cosรฌ, lโazione dei vandali, ciclicamente, interviene sulla cittร , ovunque vi sia bellezza e aggregazione. Come a voler frustrare qualsiasi tentativo di affrancamento dal brutto, dal degrado.
Motorino in fiamme tra le colonne di โOperaโ
Non se nโรจ accorto nessuno. Almeno fin quando le immagini non sono diventate virali sui social. Ma come abbia fatto quel motorino ad arrivare lรฌ e ad essere divorato dalle fiamme senza che nessuno potesse notare e impedire ciรฒ che stava per succedere, รจ un mistero.
Proprio alcuni giorni fa, il Corriere della Sera aveva dedicato uno spazio al lavoro di Edoardo Tresoldi, lโinstallazione Opera. Le colonne che ornano una delle parti piรน frequentate del lungomare di Reggio Calabria sono, probabilmente, lo scorcio piรน โinstagrammabileโ del centro cittadino. E sui social ci sono finite anche questa volta. Perchรฉ tutta la cittร sta commentando quelle immagini di un motorino, totalmente divorato dalle fiamme, tra le installazioni commissionate dal Comune.
Incredibile come, in pieno centro, in un orario, quello serale, in cui la via Marina รจ gremita di persone tutto ciรฒ sia potuto accadere ed essere scoperto (e pubblicato sui social) solo quando il danno era stato fatto. Danno dโimmagine, soprattutto. Perchรฉ ancora una volta, a essere colpita รจ la bellezza cittadina.
Lo sdegno di Falcomatร
Quellโimmagine รจ stata pubblicata anche dal sindaco sospeso della cittร , Giuseppe Falcomatร . Proprio colui che, nonostante le polemiche per la spesa effettuata, aveva voluto fregiare il lungomare intitolato al padre Italo, sindaco della Primavera Reggina, delle colonne di Opera.
ยซLa settimana scorsa abbiamo letto con grande orgoglio sullo speciale living arte del Corriere della Sera che Operaย di Tresoldi, รจ fra i 25 monumenti di arte pubblica piรน apprezzati in Italia. Stasera dimostriamo di essere primi in assoluto nella speciale classifica della stortรฌa, o di qualcosโaltroโฆ (questo ce lo dirร presto la Polizia che ha giร avviato le indagini)ยป, ha scritto non molto tempo fa in un post pubblicato sui social.
ยซSe si insegnasse la bellezzaโฆยป
ยซSe si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di unโarma contro la rassegnazione, la paura e lโomertร ยป. ร la frase piรน celebre tra quelle attribuite allโattivista antimafia siciliano, Peppino Impastato. Si attaglia perfettamente alla realtร reggina. Una cittร spesso indicata come la capitale della โndrangheta, dove viene frustrato ogni tentativo di risalita dallo squallore.

Sono tanti, tantissimi, negli anni, gli atti vandalici che hanno colpito la cittร , in numerosi luoghi simbolici. Dalla Croce Rossa Italiana ai parchi giochi per bambini, persino scuole e asili. Soprattutto se in quartieri periferici e degradati, luoghi di frontiera, come Arghillร , dove nel novembre 2020 viene vandalizzata una scuola dโinfanzia. Lรฌ dove un asilo o una giostrina rappresentano un avamposto di cultura per togliere i piรน giovani dalla strada e, quindi, dalla delinquenza. Terra bruciata, materialmente e moralmente, che le realtร cittadine hanno tentato, giร nelle ore successive, di far rifiorire, ripristinando e ricostruendo il luogo devastato.
Distruggere il futuro dei bambini
Nel novembre 2016, ignoti danno alle fiamme lโasilo di Santa Venere,ย prossimo allโinaugurazione. In un luogo periferico, collinare, difficile anche da raggiungere per via di strade mai completate. Pochi giorni prima, invece gli atti vandalici dellโasilo nido di Archi, il quartiere da cui provengono le famiglie piรน potenti della โndrangheta.

Fiamme che devono estirpare ogni speranza di riappropriazione del territorio, di integrazione sociale. Come lโincendio allโex emeroteca di via Palmi, destinata dallโamministrazione reggina alla creazione di un centro di supporto per le persone down e le loro famiglie. ร il marzo 2018. Pochi mesi dopo viene devastato lโasilo comunale Federico Genoese, nella centrale via Aschenez.
โQuando la musica si spegneโ
ร stato ricostruito, con una partecipazione popolare unica, ย il Museo dello Strumento Musicale, totalmente distrutto da un incendio nel novembre 2013, in uno dei momenti piรน bui della storia della cittร , che un anno prima aveva subito lโignominia dello scioglimento del Consiglio comunale per contiguitร con la โndrangheta, dopo gli anni del โModello Reggioโ.

โWhen the music’s overโ cantavano i Doors. Duecento metri quadri di spazio espositivo ricavato nellโedificio dismesso dellโex Stazione Lido della cittร , ubicata nella Pineta Zerbi, anche in questo caso, a pochi metri dal lungomare cittadino. Bruciata lโintera collezione di strumenti e libri antichi. Un segnale chiaro. Bruciare la magia che crea la musica, proprio come si bruciavano i libri nel distopico romanzo Fahrenheit 451ย di Ray Bradbury.
Comunitร disgregate
Se una vittoria vera รจ stata raggiunta, da parte della โndrangheta, non รจ solo quella di essere ormai capace di trattare da pari a pari con i narcos sudamericani o di infiltrare le istituzioni e controllare gli appalti. La vera vittoria รจ aver disgregato le comunitร , convincendo la cittadinanza che รจ inutile agitarsi troppo, perchรฉ le cose non cambieranno mai.

E cosรฌ, negli anni non si contano gli atti nei confronti delle strutture e dei luoghi che possono rappresentare cultura e aggregazione, soprattutto per i piรน giovani: lโincendio alla villetta di Spirito Santo, i vandali nella scuola di Salice, il Parco Botteghelle, le giostrine del Galluppi. E, ancora, i danneggiamenti alla piscina del Parco Caserta o lโincendio al centro sportivo del viale Messina. Strutture dove i giovani vanno ad allenarsi e dove si realizzano momenti di socialitร e condivisione. Che evidentemente vanno frustrati sul nascere perchรฉ, sempre tornando a Impastato, ยซbisognerebbe educare la gente alla bellezza: perchรฉ in uomini e donne non si insinui piรน lโabitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiositร e lo stuporeยป.
Crimini impuniti
Si colpisce tutto, in maniera indiscriminata. A poco piรน di un mese dallโinaugurazione avvenuta nel centro di Reggio Calabria, in piazza SantโAgostino, a pochi passi dal Duomo e dalla stazione ferroviaria, alcuni mesi fa laย piccola biblioteca internazionale โUmberto Zanotti Biancoโย รจ stata danneggiata da ignoti.
Poco importa che sia โpiccolaโ. A essere grande รจ il messaggio, che รจ un messaggio di mentalitร mafiosa. Non vi sono elementi per ipotizzare la presenza della criminalitร organizzata dietro tali eventi. In realtร , non vi sono elementi per ipotizzare alcunchรฉ. Perchรฉ la quasi totalitร degli atti vandalici, degli incendi e delle devastazioni che hanno colpito alcuni luoghi simboli della cittร , รจ rimasta fin qui senza colpevoli. Ma il messaggio culturale รจ chiarissimo.
