Come un teatro popolare, la politica calabrese ha indossato le maschere di una sua personale commedia dell’arte. Dall’ex presidente facente funzioni, Nino Spirlì, fino al camaleontico Carlo Tansi (detto Tanzi), passando per il curriculum da “pensatore” dell’ex consigliere regionale Mimmo Talarico. Un anno di passaggio. Con un Occhiuto (Roberto) che diventa governatore e un altro (Mario) che lascia macerie e debiti dopo 10 anni da sindaco a Cosenza. Il gran balletto delle elezioni e il bestiario della politica raccontati nei primi cinque mesi de I Calabresi. Un giornale che ha preso una posizione netta sulla politica come cittadinanza attiva e difesa dei beni comuni.
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