Franco Pichierri un’elezione l’ha già vinta. Quella di chi prevede di spendere più soldi per la corsa a Palazzo dei Bruzi. Il candidato a sindaco, che vuole costruire il nuovo ospedale di Cosenza a Rende, ha presentato il bilancio preventivo più ricco. Complessivamente 75mila euro, divisi tra Noi con l’italia (29mila euro), Libertas Democrazia Cristiana (29mila euro) e Sindaco Pichierri (17mila euro). Potere della vecchia Balena Bianca. Guai a darla per morta.

La figura dello spilorcio
Francesco Caruso fa un po’ la figura dello spilorcio rispetto al buon Pichierri e al centrosinistra di Franz Caruso. Otto liste del centrodestra aprono il portafogli e arrivano al massimo a 19500 euro. Da segnalare la presentazione del bilancio (2000 euro) scritto a penna da parte di Bella Cosenza, compagine ispirata da Marco Ambrogio e da Rosaria Succurro. La Lega, di tasca propria, ha tirato fuori 5000 euro. Completano il parterre: Coraggio Cosenza (2000 euro), Cosenza che vuoi (1500 euro), Forza Cosenza (2000 euro), Fratelli d’Italia (3000 euro), Occhiuto per Caruso (2000 euro), Udc (2500 euro).
I socialisti mica vogliono passare per comunisti
Giammai si dica che i socialisti giochino al risparmio. E così Franz Caruso, garofano che rivendica sempre la sua identità, racimola complessivamente oltre 34mila euro. Il Partito Democratico, nella speciale classifica dei paperoni elettorali, si piazza al terzo posto (17.700 euro) dopo Dc e Noi con ‘Italia. E poi si lamentano di essere diventati il partito delle Ztl.
La lista Franz Caruso sindaco ha dichiarato 11.470 euro con 4000 euro in giornali così come il Pd. La cenerentola del gruppo è il PSI di Gigino Incarnato con 5.485 euro. Dove è finito l’orgoglio socialista di Franz e Gigino? Essere addirittura superati dagli ex comunisti. Suvvia.
La Orrico almeno paga di tasca propria
Anna Laura Orrico, parlamentare del Movimento 5 stelle, non è riuscita a comporre una lista di 32 persone, fermandosi a 21. Le va riconosciuto di essere la sola ad aver pagato di tasca propria le spese dei grillini. Solo 1500 euro, poca cosa. Però meglio di quelli che non ti offrono nemmeno un caffè al bar. O peggio, cambiano strada.
La Rende non fa follie
La lista coalizione che fa capo al candidato a sindaco, Bianca Rende, arriva complessivamente a 6600 euro. La lista di Tansi (detto anche Tanzi come da lui stesso indicato) raggiunge quota 3000 euro e quella dei grillini 1500. Tutto sommato non moltissimo per una che vuole arrivare al ballottaggio. Ma i soldi non sono tutto nella vita.
Su la testa con Civitelli
Uno che si chiama Civitelli non poteva che militare tra le formazioni civiche. Per lui molte ambizioni e una lista che inneggia a ribellarsi: Su la testa. O forse sta solo citando il film di Sergio Leone sulla rivoluzione messicana. Chi può dirlo?
Civitelli si muove sempre con macchine lussuose e potenti. Non a caso nel suo programma compare la riapertura al traffico di viale Mancini e la soppressione delle piste ciclabili. Tutti questi proclami, per poi scrivere nero su bianco di spendere 2200 moltiplicato per cinque liste. Ha destinato 700 euro in manifestazioni. Civis Civitelli sum.
L’assessore manutentore
Per Francesco De Cicco assessore “manutentore” della giunta Occhiuto il bilancio preventivo delle spese elettorali registra 2050 euro per ogni lista. E sono sei, quindi 12300 euro totali. Niente di trascendentale, ma nemmeno col braccino corto. Resta da capire se e quanto costeranno quelle grafiche che De Cicco ha regalato al popolo dei social fino a poco tempo fa. Una su tutte: Popilian Texas ranger, dove emulava Chuck Norris.
I rubli dei compagni
La voce “stampa e propaganda” (4000 euro previste) di Valerio Formisani ci proietta prima del 1989. Il linguaggio del medico marxista ricorda quello prima della caduta del Muro di Berlino. Magari è un bene, in tempi di urlatori, qualunquisti, soliti trasformismi, solite minestre. Va bene l’eskimo e la Pravda, però il lider maximo di Cosenza in Comune per una sola lista spenderà 8000 euro. I compagni hanno sempre rubli da tirare fuori all’occorrenza.
Gallo non acquisterà mascherine templari
Il Movimento Noi promette di spendere al massimo 2480 euro. L’ispiratore e candidato a sindaco Fabio Gallo, oltre alla incrollabile fede in Dio, ha quella nelle nuove tecnologie. Nessun soldo da spendere in manifesti ma una quota andrà alle sponsorizzazioni dei post sui social. Nemmeno un euro per l’acquisto di ulteriori mascherine con la croce templare. Un vero must per gli adepti del Movimento Noi.
