Era partito dalle cucine nella sua Cosenza, Edgardo Greco, e nella cucina di una pizzeria di Saint-Étienne lo hanno trovato, 17 anni dopo che si era persa l’ultima traccia di lui. Da ex cuoco, d’altra parte, il latitante aveva scelto un coltello per farsi un nome nella mala bruzia in gioventù, quando in galera tentò di trafiggere il boss Franco Pino durante l’ora d’aria. Tentativo fallito, ma sufficiente a far ribattezzare “killer delle carceri” uno la cui specialità erano fino a quel momento le rapine.
A Cosenza in quegli anni c’è la guerra tra clan ed Edgardo Greco ha già scelto di schierarsi con quello Perna-Pranno, proprio per un pestaggio che uomini dei Pino-Sena hanno rifilato a lui e suo fratello Riccardo. Ma è per un altro delitto, duplice e riuscito, e un ulteriore tentato omicidio che l’antimafia lo inseguiva ormai dal 2006. Nel primo caso, in qualche modo, c’entra ancora il cibo.
Edgardo Greco, i fratelli Bartolomeo e Mosciaro
L’esecuzione arriva, infatti, il 5 gennaio del 1991 dentro una pescheria cosentina riconducibile ai Pranno. I fratelli Stefano e Pino Bartolomeo bramano maggiore autonomia criminale, un tentativo di secessione da soffocare nel sangue. Li attirano lì con l’inganno poi li uccidono a suon di botte, percuotendoli a sprangate. I corpi? Irreperibili ancora oggi. Pochi mesi dopo, il 21 luglio, Greco tenterà di eliminare anche Emiliano Mosciaro. La morte dei Bartolomeo gli costerà una condanna all’ergastolo, tanto’è che proprio a seguito di essa, su Greco pendeva un mandato di cattura internazionale dal 2014.
Latitante per 17 anni
Greco nel tempo era stato collaboratore di giustizia, per poi fare marcia indietro e darsi alla macchia quando – era il 2006 – la legge gli aveva presentato il conto per quei delitti di quindici anni prima. Un fantasma per 17 anni, Edgardo Greco, ma gli inquirenti non hanno mai smesso di dargli la caccia.
Sembra che per un periodo abbia vissuto in Germania, senza disdegnare però qualche saltuaria capatina dalle parti di casa. Poi lo hanno cercato in Spagna, Andalusia, nel 2008. Ma quando la polizia si è presentata per acciuffarlo ha trovato suo fratello Riccardo e non lui.
Oggi i carabinieri, insieme a personale delle unità catturandi (Fast) italiana e francese e dell’Unità I-Can dello Scip del Ministero dell’Interno, invece hanno fatto centro. Seppure sotto falso nome, quel pizzaiolo a Saint-Étienne era proprio Edgardo Greco.
