Charlie Kirk, lโestremista di destra ucciso in America qualche giorno fa, รจ stato commemorato nellโaula del parlamento italiano. A parte la domanda su cosa cโentri la vittima di un crimine commesso dallโaltra parte del mondo con lโassemblea degli eletti in Italia, vale la pena ricordare che la richiesta รจ venuta da Galeazzo Bignami, parlamentare di Fratelli dโItalia cui piacerebbe andare in giro abbigliato da nazista delle Ss e purtroppo non cโรจ niente da ridere.

Fa parte, tutta questa pantomima, dellโaccorta regia di strumentalizzazione che la destra meloniana e salviniana fa di un crimine che in nessun modo ci riguarda. Anzi, forse un poco sรฌ, solo che a preoccuparsi dovrebbero essere i sostenitori di tutto quello che non piace a chi governa, vista la mole di parole dโodio che si sono ascoltate fin qui. Ma al netto della bizzarria di celebrare un morto che รจ diventato il simbolo dellโamore e della libertร , pur avendo in vita predicato nefandezze inenarrabili (nel link il suggestivo monologo di Stefano Massini che ne elenca alcune), vorrei raccontarvi una storia. Una storia, purtroppo, vera.
Omicidio in USA: Charlie Kirk e Melissa Hortmann
Nella notte del 14 giugno di questโanno, un uomo bianco, vestito in modo da sembrare un poliziotto, con giubotto antiproiettili, entrรฒ nella casa di Melissa Hortmann e la uccise. E dato che cโera ammazzรฒ pure il marito. Melissa era una deputata del Partito democratico e il marito un rappresentante dello stesso partito. Lโassassino ferรฌ anche Joh Hoffman, pure lui un senatore democratico e la moglie. Le ragioni degli omicidi compiuti e di quelli mancati sono legate allโazione politica delle vittime, soprattutto di Melissa, impegnata attivamente nel contrastare le direttive anti migratorie di Trump.

Quando lโomicida fu trovato, nella sua casa furono rinvenute cosette assai interessanti: una lista di circa settanta nomi di rappresentanti del Partito democratico da uccidere. Biglietti contro lโannunciata manifestazione pacifica contro Trump e parecchie munizioni.
Non tutti i morti sono uguali
In quella occasione non si ricorda alcuna smorfia di indignazione dei parlamentari di Fratelli dโItalia. Bignami doveva essere distratto. Anche la Meloni non si accorse di nulla. Eppure si trattava di un attentato che veniva dallโaltra parte dellโoceano alla libertร di opinione e di parola e alla vita di rappresentati democraticamente eletti. Non ci furono proclami per la difesa della libertร democratica, contro lโincitazione allโodio. Nรฉ tanto meno lโaula di Montecitorio fu chiamata ad alcuna commemorazione.
L’odio per l’avversario come pratica politica
Tutto questo deve essere perchรฉ Trump non avvisรฒ la Meloni. Oppure perchรฉ ci sono forse, nella gerarchia delle tragedie, morti di serie A e altre che possono essere dimenticate. Oppure, ancora, perchรฉ nel Dna di certe forze politiche, magari relegata e chiusa nella parte piรน recondita della loro natura, resta lโidea che lโeliminazione degli oppositori sia legittimata. Alla fine con Matteotti andรฒ esattamente cosรฌ.
