Quella del Centro antiviolenza Angela Morabito ĆØ una storia di donne che aiutano le donne.
Questa storia ĆØ partita da Reggio e ora ha esteso il suo raggio dāazione anche in provincia. A Polistena prima e ad Ardore poi, per una āguerraā in cui si recita sempre lo stesso copione: le donne nel ruolo di vittima e gli uomini in quello di carnefici.
Violenze di genere: vittima una donna su treĀ
Le violenze di genere sono un dramma quotidiano che investe un terzo della popolazione femminile italiana.
Una donna su tre, dicono le statistiche, ha subito almeno una volta un atto violento da un maschio: sberle, botte, abusi sessuali, ma anche delegittimazioni sociali e professionali, umiliazioni e privazioni economiche.
Il Centro Morabito, costituito da donne calabresi preparate e risolute, prova a fermare questo campionario degli orrori. Lo fa con lāimpegno sul campo e , adesso, con un fondo di oltre 200mila euro. La somma proviene da un gruppo di artiste ed ĆØ il frutto del maxi concerto al Campovolo di Reggio Emilia.

Centri antiviolenza: tutto iniziò da Angela
Il Centro antiviolenza (e la relativa casa rifugio in grado di ospitare fino a sei persone) nasce nel 2013, in collaborazione con āPiccola opera Papa Giovanniā. Ć intitolato alla memoria di Angela Morabito, la donna che solo durante le terapie contro la sua leucemia trovò il coraggio di accusare il padre orco che tante volte la aveva insidiata da ragazzina.
Da allora, centinaia di donne si sono appoggiate ai loro servizi e sono riuscite a rompere il muro di silenzio, paura e vergogna che le imprigionava. Un muro spesso invalicabile, perchĆ© costruito allāinterno di relazioni familiari tossiche.
Un numero verde per chiedere aiuto sempre
Psicoterapeute, avvocate, assistenti sociali e mediatrici culturali: queste professioniste aiutano le donne che si rivolgono allo sportello di ascolto o al numero verde 800 170 940 operativo a tutte le ore, sette giorni su sette. Loro sono, per le vittime, il punto di partenza di un percorso estremamente delicato e complesso.
Ā«Il nostro percorso – racconta a I Calabresi la responsabile del centro e della casa rifugio, Francesca Mallamaci – mira a elaborare le violenze subite e a ridefinire un nuovo progetto di vita per le donne che trovano il coraggio di contattarci.
Noi offriamo, totalmente gratis, servizi che vanno dallāassistenza legale allāaccoglienza residenziale e forniamo consulenze psicologiche e specialistiche in ambito sociale e di orientamento lavorativoĀ».
Ć un lavoro estremamente complicato. Anche perchĆ©, a fronte di una quotidianitĆ sempre più drammatica, il Centro antiviolenza Angela Morabito ĆØ, nel Reggino, lāunica realtĆ specializzata sulla violenza di genere.

Centri antiviolenza Calabria: a Crotone zero totale
Il āvuotoā ĆØ preoccupante, ma in Calabria c’ĆØ di peggio. Nel Crotonese, ad esempio, non esiste nessuno sportello sulle violenze di genere. E mancano posti letto per le donne che vogliono allontanarsi dai loro contesti.
Dallo scorso marzo, i servizi dellāassociazione sono disponibili anche sul versante jonico della provincia di Reggio.
Grazie ad una collaborazione con il Comune di Ardore e con lāAuser, tre professioniste del posto – la psicologa Loredana Oppedisano, lāassistente sociale Daniela Andrianò e lāavvocata Vincenza Corasanti – hanno aperto uno sportello dāascolto dellāassociazione in una stanzetta del municipio messa a disposizione dal Comune.
Lo sportello ĆØ aperto il martedƬ e il giovedƬ ma ĆØ possibile rivolgersi a tutte le ore al numero verde 800 177 507. Questāesperienza dura da pochi mesi ma i riscontri sono giĆ evidenti.
Solo una donna ha chiesto aiuto a Polistena
Lāassociazione finora ha preso in carico quattro donne vittime di violenza di genere.
Il contesto ĆØ la provincia profonda, dove il āsommersoā pesa più che altrove. Perciò farsi avanti diventa ancora più complicato. E i risultati sono altalenanti.
Ad Ardore i servizi dello sportello dāascolto cominciano a fare breccia. A Polistena, dove lāassociazione ĆØ presente dal luglio 2021, le cose vanno altrettanto bene: solo una donna ha chiesto aiuto.
«Raggiungere le realtà periferiche è molto importante», sottolinea ancora Francesca Mallamace, «perché spesso a una donna può risultare difficile anche giustificare la propria assenza da casa per qualche ora. La nostra presenza sul territorio può rappresentare un notevole passo in avanti».

La generositĆ dellāarte
In aiuto allāassociazione e ai suoi tentativi di radicamento nella Locride, a breve arriveranno gli oltre 200mila euro di cui si parlava prima. Li hanno donati sette cantanti italiane: Fiorella Mannoia, Gianna Nannini, Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Emma e Alessandra Amoroso. Le artiste hanno raccolto lo scorso 11 giugno con lo spettacolo Una, nessuna, centomila, i fondi per sostenere sette diverse realtĆ su tutto il territorio nazionale.
Tra queste, lo sportello di Ardore, che con quei soldi conta, tra l’altro, di organizzare una casa rifugio per accogliere le donne che ne faranno richiesta, su un territorio che ne ĆØ rimasto finora sprovvisto.
Sulla bontĆ della scelta non ha dubbi Celeste Costantino, presidente dellāOsservatorio sulla paritĆ di genere del ministero della Cultura, e ādelegataā dalle artiste allāindividuazione dei centri.
Ā«La selezione dei centri da finanziare ha richiesto un lavoro lungo e approfonditoĀ», spiega Costantino. Ā«Lāassociazione Angela Morabito rispondeva a tutti i requisiti. Noi vogliamo intervenire nei contesti più difficili, proprio come Ardore. E per essere ancora più incisivi abbiamo scelto di aiutare singole realtĆ con contributi importanti e direttiĀ».
