Scriveva George Gissing, romanziere vittoriano e viaggiatore in Calabria nel 1897: «à stato davvero un peccato non aver potuto portare con me nessuna lettera di presentazione qui a Cotrone. Mi sarebbe piaciuto poter visitare una delle dimore più in vista, entrare in uno dei salotti migliori della città . Qui a Cotrone, ho saputo, vivono persone molto ricche e benestanti, hanno belle case quasi come a Napoli».
Le ricche dimore dei nobili e dei possidenti calabresi di un secolo fa erano per i viaggiatori colti mete ambite, almeno quanto musei e siti archeologici. E Gissing, impossibilitato a visitare le case più eleganti dei suoi ospiti crotonesi a causa di una febbre polmonare, chiede al dottor Riccardo Sculco, esponente della borghesia cittadina, di descrivergli le ville e le ricche dimore che le famiglie nobili crotonesi possedevano nei pressi delle rovine del Tempio di Hera Lacinia.

Ā«Il dottor Sculco – riporta il viaggiatore – fece del suo meglio per descrivermi il paesaggio del Capo Naù. Quelle piccole macchie bianche che avevo intravisto col binocolo allāestremitĆ del promontorio erano eleganti ville e storiche dimore, occupate dāestate dai ricchi nobili e dalle famiglie agiate di Cotrone. Il Dottore stesso ne possedeva una lƬ sul promontorio. Una villa di campagna che era appartenuta a suo padre prima di lui. Alcuni dei primi ricordi della sua infanzia erano appunto legati a quel luogo sul Capo Naù: quando aveva nozioni importanti da imparare a memoria, era solito ripeterle camminando intorno alla grande colonna. Nel giardino della sua villa si divertiva a volte a scavare. Pochi colpi di vanga bastavano a tirare fuori qualche preziosa reliquia dellāantichitĆ Ā».
Porte aperte per un tuffo nella storia
Anche in Calabria il più grande museo diffuso dāItalia, quello delle dimore storiche, riapre in questi giorni le sue porte gratuitamente. Torna la Giornata Nazionale dellāAssociazione Dimore Storiche Italiane, questāanno alla sua XII edizione. Saranno visitabili gratuitamente centinaia di luoghi esclusivi come castelli, rocche, ville, parchi e giardini, in unāimmersione nella storia che rende ancora oggi il nostro Paese identificabile nel mondo e che potrebbe costituirne il perno dello sviluppo sostenibile a lungo termine.
Dopo questo lungo periodo di restrizioni, possiamo approfittare oggi di unāimportante occasione di cultura e di conoscenza, e riscoprire grandi tesori, in luoghi a noi prossimi, cittĆ e paesi. SarĆ possibile rivivere cosƬ lāemozione del Grand Tour e visitare, a distanza di secoli, custoditi e offerti per la prima volta al pubblico, i luoghi più segreti, affascinanti e meno noti della nostra regione, per ammirare più da vicino oltre a grandi bellezze architettoniche, la storia, i beni culturali e brani del paesaggio tra i più belli e significativi della Calabria.
Anche in Calabria le dimore storiche dellāADSI, veri e propri musei e case della memoria, rappresentano un patrimonio vasto ed diversificato, diffuso in quasi tutte le cittĆ e centri minori della nostra regione, tra dimore e palazzi nobiliari, castelli, fortificazioni, ma anche ville di campagna, giardini, tenute agricole, insediamenti storici e produttivi, costruzioni di particolare pregio architettonico e artistico. Esse caratterizzano da secoli con la loro presenza la fisionomia dei centri abitati piccoli e grandi della Calabria.

Le dimore storiche in Italia
Quello delle dimore storiche ĆØ un patrimonio di immenso valore sociale, culturale ed economico, spesso oscurato a scapito delle nuove generazioni. Distribuito in tutto il Paese, le dimore storiche per quasi lā80% si trovano insediate in aree periferiche ai grandi centri urbani e in provincia. Secondo lāIstituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, esso costituisce ben il 17% del totale dei beni culturali in Italia. Il 54% di questi siti si colloca proprio nei centri con meno di 20.000 abitanti e, di questi, il 29% nei comuni sotto i 5.000 abitanti. Le oltre 9.000 dimore hanno generato, giĆ prima della pandemia, ben 45 milioni di visitatori. Da qui può passare quindi la ripartenza culturale, sociale ed economica nei centri urbani e nelle aree interne più svantaggiate del Paese.

In Calabria oltre 150 siti
Ognuno di questi insediamenti ha infatti una sua precisa identitĆ e caratteri di unicitĆ , per via della sua storia, per il suo valore culturale, per lo stretto legame con lāambiente antropologico, per la natura e il paesaggio che caratterizzano i diversi territori locali. Da qualche anno anche nella nostra regione, lāinsieme di questo importante giacimento si identifica nella rete associativa dellāADSI Calabria (sezione regionale dellāAssociazione Dimore Storiche Italiane).

Nata nel 1977, lāADSI conta circa 4.500 soci in tutta Italia. GiĆ più di 150 i siti in Calabria rappresentativi della complessitĆ storica, della cultura, delle tradizioni e del paesaggio che identificano nella nostra regione una preziosa memoria di beni architettonici, di storia, di arte, di conoscenze e saperi originali, con le innumerevoli raritĆ cultuali e naturalistiche che si nascondono da secoli tra le antiche mura di queste dimore e tra i viali del loro giardini.
Le opportunitĆ per il turismo e il lavoro
La valorizzazione delle dimore storiche offre anche nuove opportunitĆ ai mestieri antichi della cura e dellāarte, alle professioni artigiane, a restauratori e giardinieri. Figure che giĆ affiancano di necessitĆ i proprietari-custodi, senza i quali non sarebbe possibile la manutenzione delle dimore, degli oggetti dāarte, dei giardini, delle bellezze e delle raritĆ che rendono unici e irripetibili questi beni. I lavori di cura e restauro delle dimore contribuiscono inoltre al recupero e al decoro degli spazi pubblici, delle vie, delle piazze, delle contrade antiche nelle quali le dimore si trovano insediate da secoli.
Aumentano cosƬ le capacitĆ dāattrazione di un turismo sostenibile e la qualitĆ di vita delle comunitĆ locali e dei territori di cui questi complessi monumentali costituiscono spesso il principale elemento di interesse e di attrazione, alimentando la filiera delle attivitĆ legate al turismo e alle nuove professioni dei beni culturali, che giĆ vantano un significativo numero di laureati formati allāinterno delle nostre universitĆ e Accademie di Belle Arti.
Dimore storiche, un progetto targato Calabria
LāADSI Calabria, con un proprio progetto pilota di interesse nazionale (a cui di recente ha fatto seguito anche lāadozione dello stesso da parte della Conferenza nazionale dei presidenti e dei direttori delle Accademie delle Belle arti dāItalia, hanno siglato un accordo proprio col fine di valorizzare il patrimonio culturale privato delle dimore storiche calabresi).
Ā«Il progetto Ritratto di Dimora, prevede di documentare e raccontare con immagini e restituzioni artistiche dal vero altrettanti āritrattiā delle dimore storiche calabresi associate allāADSI, disvelando cosƬ un patrimonio di grande valore per tutta la collettivitĆ , che amplia la fruizione delle bellezze della nostra regione, stavolta prima in questa originale proposta culturale adottata nel nostro Paese, di cui le dimore e gli edifici storici calabresi costituiscono una parte fondamentaleĀ», ha dichiarato Gianludovico de Martino, vicepresidente di ADSI Nazionale e presidente di ADSI Calabria.

Ritratto di Dimora consiste nellāesecuzione di immagini fotografiche e āritrattiā di interni realizzati con tecniche le tradizionali (acquarello, gouache e olio) dagli studenti dellāAccademia delle Belle arti di Catanzaro presso le principali dimore storiche della Sezione ADSI Calabria. Una scelta di queste immagini illustrerĆ il volume Dimore Storiche in Calabria, pubblicato da ADSI. Le foto e i dipinti formeranno i materiali di una mostra itinerante che ADSI e A.BB.AA. di Catanzaro allestiranno presso le dimore storiche e negli spazi di musei pubblici. Col patrocinio dellāADSI la mostra infine verrĆ proposta, dāintesa con la Regione Calabria, presso la rete degli Istituti Italiani di Cultura allāestero.
Ville e palazzi da (ri)scoprire
Si parte in questi giorni con alcune tra le più prestigiose e rappresentative dimore storiche calabresi, che aprono le porte al pubblico. Come il Palazzo Amarelli, importante residenza dāepoca che a Rossano ospita il Museo della Liquirizia (uno dei musei dāimpresa più visitato dāItalia); Palazzo Carratelli, storica residenza urbana eretta nella seconda metĆ del 1400, rimaneggiata e ampliata a seguito del terremoto del 1638, che nel centro storico di Amantea domina il panorama della cittĆ e il mare.

E poi, ancora, Villa Zerbi a Taurianova, costruita nel 1786 in stile barocco siciliano su progetto dellāarchitetto Filippo Frangipane, testimonianza delle abilitĆ artigiane di scalpellini e decoratori calabresi impegnati dopo il terremoto del 1783, caratterizzata inoltre dalle essenze rare del suo prezioso giardino mediterraneo; Palazzo Stillo-Ferrara, nel cuore del centro storico di Paola; Villa Cefaly-Pandolphi ad Acconia di Curinga (Cz), elegante dimora adibita a casino di caccia, costruita alla fine del 1700 e circondata da piantagioni di agrumi pregiati. In questa villa la storia ĆØ trascorsa lasciando tracce sui bei pavimenti antichi ed i soffitti di legno con affreschi. Qui la famiglia Cefaly ha dato vita a pittori, prelati e uomini di Stato, come Antonio Cefaly che dal 1890 al 1920 ĆØ stato vice presidente del Senato e consigliere di Giolitti (lāepigrafe sulla sua tomba fu scritta da Benedetto Croce).

Degno di nota anche Palazzo Sanseverino a Marcellinara, dimora storica risalente al 1400, che conserva tra i suoi numerosi reperti anche uno dei pochi ritratti coevi di San Francesco di Paola, un dipinto devozionale del santo realizzato per mano di un pittore locale durante il suo soggiorno nella casa, custodito insieme ad un altare votivo e altre reliquie come il piatto e le posate utilizzate dal santo durante il soggiorno nel palazzoĀ al tempo del suo viaggio in Sicilia.
Non manchiamo dunque di visitare le dimore storiche per goderci le bellezze che insieme costituiscono il più grande museo diffuso della Calabria. E, dopo i selfie di rito, scattate anche voi un bel ritratto di dimora.
