Autore: Redazione

  • Dal reportage fotografico alla fanzine

    Dal reportage fotografico alla fanzine

    Proseguono gli incontri organizzati da Zinée con lo scopo di mantenere vivo l’interesse per le fanzine e fornire gli strumenti (per ora teorici) a chi eventualmente pensa di partecipare alla prossima edizione del festival per poter pensare e realizzare la propria fanzine, sia essa fotografica che legata alla scrittura.

    “Fotografia e Storytelling” è il titolo del ciclo di incontri pensato e organizzato dal collettivo Zinée e dal Nucleo Kubla Khan.

    Il prossimo incontro – oggi a Cosenza, martedì 27 febbraio, in via Rivocati 63 –  riguarderà il linguaggio del reportage fotografico, partendo dall’analisi di una singola immagine iconica del celebre fotografo francese Henri Cartier-Bresson, per poi passare alle sequenze di fotografie e alla loro struttura narrativa. Si proseguirà quindi con l’analisi di reportage classici di ampio respiro in stile Life Magazine, fino a pubblicazioni assolutamente contemporanee che riguardano sia la cronaca di guerra che quelle in cui il tessuto narrativo diventa quasi astratto usando differenti registri per raccontare una storia.

  • Cento anni per la cultura: l’anniversario di Luigi Pellegrini

    Cento anni per la cultura: l’anniversario di Luigi Pellegrini

    «Tornai a Cleto da Salerno, dove avevo studiato, con il titolo di maestro elementare e una Olivetti Lettera 22 nella valigia»: così Luigi Pellegrini ricordava, in una delle sue ultime interviste, l’inizio della sua avventura umana ed editoriale in Calabria.
    Pellegrini all’epoca era più che ventenne e Cleto non era il borgo medievale per turisti alternativi che conosciamo oggi.
    Il paesino del basso Tirreno cosentino era la classica zona disastrata del Sud con situazioni di altissima drammaticità. «Mancava l’acqua e le persone per approvvigionarsi avevano solo una fontanella da cui correva un filo esile. Ricordo ancora le file», raccontava ancora Pellegrini alle soglie dei novant’anni, dopo una carriera lunghissima. Il 21 febbraio ne avrebbe fatto cento, si presume con la stessa lucidità di allora.

    Luigi Pellegrini giornalista d’assalto

    «Insegnavo alle scuole serali quasi gratis e, per arrotondare, facevo l’inviato per Il Tempo e Momento Sera, da cui guadagnavo circa 3-4 centesimi a riga».
    Poi il primo scoop: «Arrivai in corriera a Cosenza per raggiungere Albidona e Alessandria del Carretto, dove documentai situazioni drammatiche in un’inchiesta per Il Tempo, a cui si ispirò Salvatore Foderaro, un deputato Dc di Sambiase, per un’interrogazione parlamentare, forse una delle prime sulle terribili condizioni della Calabria dell’epoca».
    Ma le corrispondenze erano poca cosa. Da qui alla decisione di mettersi in proprio, il passo fu breve.

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    Luigi Pellegrini

    Nasce la Luigi Pellegrini Editore

    Editori si diventa. Il primo passo di Luigi Pellegrini fu “artigianale”: «Dopo aver pubblicato Scintille, una raccolta di poesie, con l’editore Gastaldi di Milano, fondai la rivista mensile Il Letterato. La stampavo presso il tipografo Nicotera di Nicastro e la distribuivo da solo. Noleggiavo un’auto su cui caricavo le tremila copie della tiratura e raggiungevo le Poste di Cosenza per spedirle».
    Nella Calabria in cui era quasi impossibile sopravvivere, il giovane direttore-editore aveva inventato una realtà editoriale promettente: «Oltre alla rivista, pubblicavo dei libri, che uscivano come allegati con un marchio curioso e dal suono un po’ esoterico: Ocril (Organizzazione culturale rivista Il Letterato). Dopo i primi venti volumi e visto il successo dell’iniziativa, decisi di metterci il mio nome».

    Il primo best seller

    Tra i meriti di Pellegrini c’è la riscoperta della Questione Meridionale, grazie a due collane di tutto rispetto: Fonti storiche della Calabria e del Mezzogiorno, diretta da Saverio Di Bella, ed Emigrazione, di Carmine Abate.
    Il suo primo colpo da maestro fu la Storia della letteratura calabrese, scritta dal napoletano Antonio Piromalli e pubblicata in prima edizione nel 1969.
    Fu il primo best seller: «Spaccai lo stock più volte e dovetti ristamparlo in continuazione per far fronte alle richieste».

    Un’istituzione culturale

    La Luigi Pellegrini Editore ha segnato il territorio di Cosenza con la sua presenza. Dapprima a via Roma (l’odierna via Misasi), poi a via Sambiase, infine a via De Rada.
    Fu lucido fino alla fine e c’è chi lo ricorda ancora alla guida della sua Volkswagen.
    Segno che la cultura fa invecchiare bene.

  • Insieme si cresce: scuole e welfare uniti per l’inclusione sociale

    Insieme si cresce: scuole e welfare uniti per l’inclusione sociale

    «Noi crediamo tanto nel progetto Insieme si cresce: coniuga l’impegno del settore privato di qualità con le istituzioni scolastiche e col mondo religioso. Tutto ciò per favorire la crescita culturale del territorio e l’inclusione sociale».
    Così Walter Pellegrini, il presidente della Fondazione Attilio e Elena Giuliani ha commentato la conferenza stampa di presentazione di Insieme si cresce, svoltasi il 15 febbraio a Villa Rendano a Cosenza.
    Alla manifestazione hanno partecipato Veronica Buffone, assessora al Welfare del Comune di Cosenza, Anna Cipparrone, direttrice del Museo Consentia Itinera, Roberta Coscarella, docente dell’Istituto comprensivo Fausto Gullo di Cosenza, e Gustavo Di Santo dell’Accademia da Vinci.

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    Pubblico in sala a Villa Rendano per la presentazione di Insieme si cresce

    Il progetto in breve

    Insieme si cresce, finanziato dall’Unione Europea con fondi del Pnrr, è un progetto che mira a combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica.
    Quattro i protagonisti dell’iniziativa: la Fondazione Attilio e Elena Giuliani, capofila del progetto, la parrocchia San Francesco d’Assisi di Cosenza, l’Ic Fausto Gullo e il Comune di Cosenza.
    Attorno ad essi ruotano altri importanti soggetti del Terzo settore. E cioè: Arci Cosenza, Arca di Noè, Paolab, l’Accademia karate Costabile, Ops arte in corso e Movimento Statico.
    Iniziato lo scorso maggio, Insieme si cresce ha coinvolto finora cento ragazzini tra i cinque e i dieci anni e le loro famiglie. I criteri di selezione dei beneficiari sono tre: l’appartenenza a comunità a rischio di emarginazione, la povertà e il disagio sociale e l’eventuale presenza di disabilità. L’imperativo è uno: includere.

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    Da sinistra: Gustavo Di Santo e Veronica Buffone

    Insieme si cresce: parlano i protagonisti

    «Diciamo subito che l’aspetto economico (il censo, per dirla alla vecchia maniera) non è un criterio dirimente», spiega Veronica Buffone. Infatti, prosegue l’assessora, «le fragilità si trovano dappertutto e il disagio non è classista, ma colpisce ogni ambiente socio-familiare».
    La casistica di ragazzi a rischio dispersione è ampia, specifica la professoressa Coscarella: «Si va dagli allievi dipendenti passivamente dall’hi-tech e dagli smartphone ai ragazzi che provengono da situazioni familiari piene di conflitti. La scuola, da sola, può non bastare a contenere e gestire queste problematiche, perciò i docenti più lungimiranti devono saper approfittare di tutte le opportunità che offre il territorio».
    Ma come funziona il progetto? «Gli uffici Welfare del Comune», spiega Buffone, «stilano le liste dei bambini assieme agli istituti e poi, caso per caso, si scelgono le attività».
    Così è stato per le attività di doposcuola e formazione, svoltesi nei locali della parrocchia San Francesco d’Assisi e per i laboratori di Villa Rendano. Il tutto con il coordinamento determinante dell’Accademia da Vinci.

    Roberta Coscarella

    Le attività di reintegrazione e recupero scolastico si basano su tre concetti chiave: legalità, ambiente e settore ludico-didattico.
    I risultati finora, chiosa Di Santo, sono stati incoraggianti. Tant’è che l’incontro del 15 febbraio ha avuto anche il valore di un invito a tutti gli enti interessati a partecipare.
    Insomma, fare rete si può. Perché Insieme si cresce non è solo un modo di dire.

    Questo articolo fa parte di un progetto socio-culturale finanziato dalla “Fondazione Attilio e Elena Giuliani ETS”. L’impegno de I Calabresi e della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani è quello di arare il terreno della memoria collettiva e trovare le radici da cui proveniamo per riscoprire la fierezza di una appartenenza.

  • “Fotografia e Storytelling” a Rivocati

    “Fotografia e Storytelling” a Rivocati

    “Fotografia e Storytelling” è il titolo del ciclo di incontri pensato e organizzato dal collettivo Zinée e il Nucleo Kubla Khan. Si parte martedì 20 febbraio con l’incontro dal titolo: “Dall’idea al corpo narrativo”. Gli altri appuntamenti: “Il reportage fotografico” (27 febbraio); “Coerenza e stile nella scrittura” (5 marzo); “Il registro poetico nella fotografia” (12 marzo). Tutti gli incontri si svolgeranno a Cosenza in via Rivocati 63 alle ore 18:45.
    Zinée è il primo festival delle fanzine organizzato a Cosenza. Si tratta di un collettivo di professionisti e appassionati della fotografia.
    Il Nucleo Kubla Khan «nasce nel 2013 – si legge nel sito – come mosaico di scrittori e lettori. Tra le attività principali compaiono reading, poetry slam, presentazioni di libri, progetti nelle scuole, cineforum, seminari, concerti».

  • “Insieme si cresce”, giovedì la presentazione a Villa Rendano

    “Insieme si cresce”, giovedì la presentazione a Villa Rendano

    Domani, giovedì 15 Febbraio, nella sala convegni di Villa Rendano, alle ore 15.30, la Fondazione Attilio e Elena Giuliani presieduta da Walter Pellegrini condurrà la conferenza stampa di presentazione del Progetto “Insieme si cresce”, finanziato nell’ambito del PNRR e attuato sotto la responsabilità dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, in collaborazione con numerosi partner tra i quali Accademia da Vinci -presieduta dal dottor Volpentesta– in qualità di principale soggetto attuatore con compiti importanti di formazione e coordinamento grazie alla figura di Gustavo Di Santo e Licia Ferraro.
    Istituzioni importanti coinvolte sono il Comune di Cosenza -specificatamente il Settore Welfare nella persona dell’Assessore Veronica Buffone che insieme alla struttura comunale ha consentito la costante crescita del progetto e la sua capillare penetrazione nel tessuto urbano; la parrocchia San Francesco d’Assisi di Cosenza, con il dott. Carmine Reda, che consente ai soggetti partner di raggiungere persone con esigenze partecipative difficilmente individuabili; l’Istituto Comprensivo Statale “Gullo Cosenza Quarto” sapientemente guidato dalla dirigente Rosa Maria Paola Ferraro, grazie al quale centinaia di bambini fruiscono quotidianamente di attività gratuite, esperienziali e formative con il coordinamento della professoressa Roberta Coscarella quale referente del progetto. Numerosi gli attori del Terzo settore coinvolti: Arci Cosenza, Ops l’arte in corso, Paolab, Accademia Karate Costabile, Movimento statico, Arca di Noè.
    Il Progetto, avviato nel mese di maggio 2023 e sinora rivolto a oltre 100 bambini con le rispettive famiglie, si adopera per realizzare un ambiente formativo coinvolgente e partecipato per i minori di età compresa tra i 5 e i 10 anni che versano in situazioni di disagio sia per l’appartenenza a comunità a rischio di emarginazione sociale, ma anche per ragioni connesse alla presenza di disabilità e povertà. La Fondazione Attilio e Elena Giuliani, capofila del progetto, coniuga con questo progetto il suo ruolo sociale e quello culturale supportando la comunità educante attraverso alleanze tra istituzione scolastica, famiglie e territorio. L’intento è quello di generare migliori prassi e strategie formative per l’inclusione di ogni minore e della loro famiglia nella valorizzazione della multiculturalità delle appartenenze e del sapere.
    Villa Rendano, che da sempre pone la città al centro delle sue attività, ha sinora realizzato azioni connesse allo sviluppo della creatività, alla comprensione e uso del digitale, al recupero della manualità e delle antiche tradizioni, alla crescita di competenze ad esempio nel campo della fotografia mentre future azioni riguarderanno l’ascolto delle emozioni, la musica e la conoscenza delle attività radiofoniche. Altrettanto diversificate e formative le azioni condotte dagli altri partners, quali percorsi formativi sulle tecnologie digitali, iniziative incentrate sull’esperienza teatrale, attività sportive quali karate e danza, scrittura creativa e tanto altro. Un copioso carnet a favore del contesto territoriale cosentino svolto in termini di sussidiarietà e dedizione alla città.
    Il pomeriggio del 15 Febbraio sarà arricchito da numerosi interventi, in cui verranno presentati, dai vari referenti degli Enti convolti, i risultati ottenuti in questi ultimi otto mesi, ovvero dall’inizio del Progetto e verranno introdotte le prossime attività da svolgere, previste dal Progetto.

  • Femminicidio, il libro di Abate e Calabretta presentato a Sanremo

    Femminicidio, il libro di Abate e Calabretta presentato a Sanremo

    Presentato a Casa Sanremo l’ultimo libro di Vittoriana Abate e Cataldo Calabretta. Sulla pelle e nel cuore. Quei bravi ragazzi che uccidono (Graus Edizioni) è un saggio che analizza un fenomeno dilagante e devastante: quello del femminicidio.
    La prefazione è stata curata dall’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta su Femminicidio e violenza di genere.
    È necessario mantenere alta l’attenzione su un’emergenza che continua a mietere vittime in modo inaccettabile. Si tratta di una strage senza fine. Un’emergenza che la giornalista Vittoriana Abate e l’avvocato Cataldo Calabretta conoscono molto bene avendo approfondito per Raiuno molti tra i casi di cronaca nera più noti d’Italia. Come si legge nell’introduzione al testo di Vittoriana Abate, bisogna «saper cogliere i primi segnali, senza sottovalutare neanche una spinta, perché uno schiaffo non è solo un colpo al viso. È un gesto che rappresenta un fortissimo abuso, una volontà di ferire il corpo e di insultare l’anima».
    «Dal 2019 – ricorda l’avvocato Cataldo Calabretta – c’è una legge denominata Codice Rosso rafforzata con le norme varate nel 2023 indispensabili per rinvigorire sia gli strumenti di prevenzione sia quelli di protezione delle donne nei casi di violenza domestica, stalking e maltrattamenti. Lo Stato ha fatto una scelta: la violenza contro le donne non è più un reato minore».

  • La forza delle donne nel libro di Maria Feoli

    La forza delle donne nel libro di Maria Feoli

    Cento anni di storia vissuti attraverso i personaggi di Maria Feoli, autrice del libro Il Lume azzurro, edito da Albatros. Una vicenda che si snoda tra i vicoli di Morano Calabro, uno dei paesi più belli d’Italia. È una vicenda dove le protagoniste sono essenzialmente le donne, il vero motore di questo romanzo. Il libro è stato presentato giovedì pomeriggio a Villa Rendano.

    L’intervento di Linda Catanese (consigliera d’Amministrazione della Fondazione Attilio e Elena Giuliani) durante la presentazione del libro di Maria Feoli a Villa Rendano

    Leggendo si compone un «mosaico di piccoli personaggi che danno un senso al romanzo corale. Personaggi ben caratterizzati da Maria Feoli. Ma questo è un libro che ci ricorda anche le nostre tradizioni. E riannoda i fili della grande storia che si insinua nelle persone che vivono in un piccolo paese del Pollino. Una storia dove le donne occupano un posto centrale».
    È quanto ha sottolineato Linda Catanese, consigliera del CdA della Fondazione Attilio e Elena Giuliani. Alla presentazione del libro erano presenti anche Walter Pellegrini e Francesco Kostner, rispettivamente presidente e consigliere d’amministrazione della Fondazione Giuliani.

    Maria Feoli ha raccontato il contesto in cui è nata la sua opera: «Vivevo a Morano e giravo nei vicoli del paese. E quei pomeriggi con mia nonna davanti al caminetto acceso sono stati una fonte di ispirazione. Mia nonna sapeva raccontare storie, riusciva a farmi vedere le cose, descriveva personaggi e ambienti».

    «Quello della Feoli è un libro che nasce da una narrazione reale. Una storia dell’anima, del cuore, una saga familiare». Sono parole espresse da Antonietta Cozza, consigliera delegata alla Cultura del Comune di Cosenza.

    «Mi hanno conquistato – ha affermato la giornalista Rai, Gabriella D’Atri – i personaggi femminili, la loro resilienza e capacità di adattarsi. Ho visto le battaglie per l’emancipazione femminile nella tenacia della giovane Elisa. Questo libro ti porta dentro le case di Morano».

  • “Il lume azzurro” della Feoli giovedì a Villa Rendano

    “Il lume azzurro” della Feoli giovedì a Villa Rendano

    La scrittrice Maria Feoli presenterà il suo ultimo libro, “Il lume azzurro”, giovedì 8 febbraio alle ore 17:00 a Villa Rendano (Cs). L’evento fa parte del cartellone di Libri in villa, organizzato dalla Fondazione “Attilio e Elena Giuliani Onlus”.

    Sono previsti gli interventi di Linda Catanese, consigliera di amministrazione della Fondazione “Attilio e Elena Giuluani onlus” e della giornalista Rai, Gabriella D’Atri. L’incontro sarà moderato da Antonietta Cozza, consigliera delegata alla Cultura del Comune di Cosenza. Maria Feoli è una scrittrice calabrese apprezzata a livello nazionale per le sue non comuni qualità narrative. A conferma del valore di questa nostra brava conterranea, che si fa apprezzare per originalità e forza narrativa, al romanzo “Il lume azzurro” negli ultimi mesi sono stati assegnati numerosi riconoscimenti.

  • Bottega Barbieri, ecco il nuovo sito

    Bottega Barbieri, ecco il nuovo sito

    Enzo Barbieri è uno degli ambasciatori della Calabria che esporta gusto, tradizione, qualità. Un brand storico nell’ambito del food e della ristorazione capace di conquistare negli anni fette sempre più importanti di mercato. Oggi Bottega Barbieri, lo shop on line, cambia veste con un nuovo portale realizzato dai creativi di Altrama.

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    Dal caciocavallo ai famosi “cruschi”: un campionario delle delizie (acquistabili on line) di Bottega Barbieri

    Enzo Barbieri, l’agrichef più famoso di Calabria

    Enzo Barbieri, l’agrichef più famoso di Calabria, è uno di quelli che ha vinto una scommessa importante: produrre eccellenza ai confini dell’impero e conquistare palati e cuori. «Facciamo conoscere un territorio, – afferma – le tradizioni e la bontà di quello che in Calabria si produce. Abbiamo la possibilità di fare cose grandiose e mi piace raccontare quanta passione ci mettiamo nel farle». Una passione che viene da lontano. Barbieri ne ricorda l’importanza: «Mio padre è stato un grande pioniere. Io ho saputo cogliere il suo insegnamento. Sapete, negli anni sessanta immaginava già l’Altomonte di oggi. Aveva una visione aperta, da sognatore, verso questa terra. Alla sua morte prematura nel 1974 sono subentrato io e ho saputo cogliere e dar forza ai sogni dei miei genitori. Fino a farli diventare una grande realtà».

    Entusiasmo, passione, rispetto per l’ambiente

    Enzo Barbieri è un fiume in piena di idee e voglia di metterle in pratica; non te lo scordi, Enzo. Le rughe sul viso testimoniano quanta fatica ci sta dietro al successo di un uomo e di una famiglia: entusiasmo, lavoro, rispetto dell’ambiente, amore per la grande biodiversità alimentare di una regione come la Calabria. Il resto è l’abilità di cucinare e raccontare la parte migliore dell’impresa di quaggiù. Bisogna conoscerlo uno come Enzo Barbieri.

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    Le delizie di Barbieri e sullo sfondo il centro storico di Altomonte

    Bottega Barbieri, lo scrigno delle meraviglie

    Lo shop on line è uno scrigno di meraviglie. Apre il vero marchio di fabbrica della casa: i zafarani cruschi. Se pensi ai Barbieri ti vengono subito in mente catene di peperoni essiccati che aspettano di affogare nel baccalà fritto, oppure in polvere sulla lagana e ceci. Ci sarebbe da continuare in questa epica dei cruschi. Se non fosse per le altre delizie: fichi dottati, carciofini selvatici della Sila in olio, finissima di melanzane, olive nere “arriganate” oppure “ammaccate”, l’immancabile peperoncino e le marmellate. L’elenco continua. Un campionario gourmet tutto da scoprire sul portale. Con un clic ti porti a casa un pezzo di quella tradizione familiare. Le conserve sono sempre state un punto di forza dei Barbieri. E ci ricordano quello che abbiamo perso, che i nostri nonni ci hanno insegnato e noi non abbiamo appreso o ascoltato abbastanza: la capacità di trasformare i doni di madre natura che una terra come la nostra ancora, per fortuna, ancora ci consegna. Oggi molte meraviglie del palato sono disponibili su bottegabarbieri.it.

  • Miss Italia, altro successo “nazionale” per la Carli Fashion

    Miss Italia, altro successo “nazionale” per la Carli Fashion

    Cala il sipario sull’84esima edizione di Miss Italia. Il Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme ha ospitato la finale nazionale del concorso di bellezza più longevo e prestigioso d’Italia avvolgendo la città emiliana e l’intero Paese in una magica atmosfera. Patrizia Mirigliani, la resiliente patron di Miss Italia, ha guidato la kermesse con passione e dedizione, supportando con entusiasmo le aspiranti miss e riconoscendo l’incredibile lavoro della macchina organizzativa che si cela dietro quest’affascinante manifestazione. La Carli Fashion Agency di Linda Suriano e Carmelo Ambrogio, agenzia esclusivista di Miss Italia Calabria, ha contribuito al successo di questa edizione. Dopo le prefinali al “Bv Airone Resort” di Corigliano-Rossano, la Carli Fashion Agency e l’intero team calabrese sono stati riconfermati per la finale lavorando in sinergia con lo staff di Miss Italia.

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    Linda Suriano, Patrizia Mirigliani e Carmelo Ambrogio

    Linda Suriano e Carmelo Ambrogio non hanno esitato a esprimere la loro emozione: «È stato un sogno che si è realizzato! La collaborazione con Patrizia Mirigliani e il team di Miss Italia rappresenta per la Carli Fashion Agency un’esperienza gratificante e stimolante. Nonostante ritmi incalzanti e serrati, la nostra squadra ha dimostrato una determinazione e una dedizione senza limiti coniugando cuore e professionalità. Congratulazioni a Francesca Bergesio per aver conquistato la corona di Miss Italia, a Elisa Novello per essersi aggiudicata il titolo nazionale di Miss Italia Social 2023, a Carlotta Caputo (Miss Calabria) classificatasi nelle prime 20 finaliste e Zari Mastruzzo (Miss Calabria +) tra le prime 30. Ringraziamo ancora una volta la nostra patron Patrizia Mirigliani per la fiducia riposta in noi. Una menzione speciale va all’avvocato del concorso Enzo Larocca e all’autore Casimiro Lieto, con i quali abbiamo lavorato a strettissimo contatto, a tutto lo staff di Miss Italia, al Comune di Salsomaggiore Terme, ma soprattutto al nostro instancabile staff: alle hostess, già miss delle scorse edizioni; al team social; ai video operatori; al regista; al fonico; al service, al personale tecnico; alla sicurezza; alle maestranze; alle miss; ai volontari; al corpo di ballo; ai grafici; ai truccatori; ai parrucchieri; agli sponsor; alle forze dell’ordine e a coloro che hanno contribuito al successo di questa straordinaria 84ª edizione».

    Salsomaggiore Terme si è trasformata in un palcoscenico di bellezza, grazia, eleganza e stile. Sette giorni particolarmente intensi e ricchi di meeting, shooting, riprese, interviste, momenti formativi e visite alla scoperta della città emiliana. Appuntamenti dedicati alla sensibilizzazione verso temi particolarmente delicati come la prevenzione oncologica e la vaccinazione HPV, Papilloma Virus grazie all’incontro tra le finaliste e la patron del concorso Patrizia Mirigliani con il professor Andrea Botticelli, responsabile Breast Unit Policlinico Umberto I e membro del comitato tecnico scientifico della fondazione IncontraDonna. Nel contesto delle iniziative di prossimità e sensibilizzazione della Polizia di Stato, le aspiranti Miss Italia hanno ricevuto anche una preziosa lezione di sicurezza stradale a cura del vicequestore Katia Grenga, comandante della Polizia Stradale di Parma. Un importante capitolo nell’ambito della formazione delle ambasciatrici di bellezza.

    Un palpabile senso di festa ha contagiato la città termale sin dai primi giorni di allestimento della finalissima di Miss Italia. Le strade acciottolate e le vetrine elegantemente illuminate hanno creato un’atmosfera unica accogliendo le miss finaliste, illustri ospiti, fotografi, giornalisti, videomaker, ballerini, influencer e tanti altri professionisti provenienti da ogni angolo del Belpaese.

    Tra storie di coraggio, sogni, sfide personali, speranze e progetti, le 40 finaliste hanno fatto emergere il loro talento e la loro determinazione. Miss Italia celebra così la diversità, l’intelligenza e la grinta delle giovani donne italiane.

    La serata è stata trasmessa in streaming sul sito di Miss Italia regalando emozioni uniche al grande pubblico che ha potuto apprezzare le esibizioni del rapper Icy Subzero, della violinista Laura Marzadori, del soprano Chiara Guerra, del Piceno Pop Chorus, della danzatrice Petra Conti e del corpo di ballo capitanato da Francesco Lappano. Conduttrice dell’evento l’artista Jo Squillo. Madrina della serata: Gloria Bellicchi, Miss Italia 1998. Ad eleggere Miss Italia 2023, Francesca Bergesio (già Miss Piemonte), è stata una giuria d’eccezione composta dal presidente Vittorio Sgarbi, Hoara Borselli, Giuseppe Cruciani e Giulia Salemi.

    La finale di Miss Italia è stata uno spettacolo emozionante che meritava di essere raccontato in diretta sulle reti televisive, in quanto rappresenta «una festa nazionale, come Sanremo, come il Natale, come il 2 giugno», come dichiarato dal sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi.

    Orgogliosa del successo di questa edizione, la patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani, che ha impreziosito la serata con un monologo di forte impatto, ha ringraziato Linda Suriano, Carmelo Ambrogio e l’intero team, dopodiché ha dichiarato: «È stata una bella serata. Abbiamo raccontato l’anima delle nostre ragazze. Sono felice per i contenuti emersi durante l’evento».