Una storia ultracentenaria quella de ”U Ddirroccu”, dal significato profondo e ribelle, al fascino di una melodia unica, scritta da un cittadino del posto alla fine dell’800 appositamente per accompagnare proprio ” U Ddirroccu”, un fantoccio fatto di canne e carta pesta che viene fatto sfilare per le vie del paese ogni sera del 16 Agosto, giorno di San Rocco, a San Pietro in Guarano, centro della presila cosentina.
Negli ultimi anni grazie alla neo associazione” U Ddirroccu” sfilano più fantocci, costruiti da un gruppo di ragazzi volenterosi e volontari, i quali hanno rivalutato la festività facendo riferimento esclusivamente alla sua veste originale e tradizionale. L’origine di questo vero e proprio rituale è incerta, probabilmente il fantoccio risale addirittura al periodo medievale. Difficile dare con certezza il significato originario del rito del “Ddirroccu”, alcuni affermano che rappresenta il personaggio locale malvisto, presumibilmente di nome don Rocco, il quale rappresentava un signorotto del paese, che alcuni pensavano sia originario della Spagna. Questo proprietario terriero tiranneggiava il popolo, per cui, non potendolo colpire realmente, il popolino lo trasformava in fantoccio e dopo averlo fatto girare per le vie del paese, veniva sconfitto (bruciato) e il bene finalmente trionfava. Secondo molti, con il tempo, il rito originario si è trasformato, legato, volta per volta alle diverse circostanze storico-religiose. Altre ipotesi legano ” u Ddirroccu” alle festa di San Rocco, i paesani rappresentano il simbolo del male, della peste, per cui il pupazzo veniva bruciato ed esorcizzato coll’aiuto del grande santo guaritore che è San Rocco. Secondo altri “u Ddirroccu” era uno spirito maligno, apportatore di malattie, e, pertanto, attraverso la purificazione con il fuoco si distruggeva il male e ritornava la salute, la tranquillità, la purezza. Il pupazzo, visto nel contesto sociale, è la rappresentazione per esorcizzare un evento negativo e propiziarne un altro con effetto positivo. Tutti sono convinti che la rappresentazione è una forma di purificazione, di catarsi annuale.
Caratteristica particolare de ” U Ddirroccu” è il rogo dei pupazzi. Questi, simbolo di malvagità, cattiveria ed oppressione vengono prima fatti sfilare per le vie del paese, accompagnati dal suono dei tamburi e da una melodia particolare della banda, per poi essere bruciati alla fine della manifestazione. La distruzione mediante il fuoco rappresenta proprio la liberazione dal male, il corpo si dissolve, l’anima fuma in cielo e così il paese torna libero.
IL PROGRAMMA
I giovani dell’associazione “U Ddirroccu” , in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il contributo relativo al bando sul Turismo delle radici (nell’ambito del progetto Festival R’incontrArti, le radici del tempo “U Ddirroccu”) , hanno reso possibile un evento dal carattere prettamente originale, autentico.
Novità di questo San Rocco del 2024 sono l’ulteriore perfezionamento del laboratorio per i bambini, “cume se fa u Ddirroccu?” , con la premiazione finale prevista per la mattina del 16 nella piazza centrale del paese, e la collaborazione con altre due associazioni del posto. Difatti prima dell’uscita dei Ddirrocchi, prevista per le ore 22:00, ci saranno altri due mini spettacoli, il primo alle ore 21:00 con il ballo della neo melodia tradizionale “A Tarantella de u Ddirroccu” curata dal maestro Pietro Intrieri e poi successivamente la visione del cortometraggio “ Malevrusciatu, a leggenda de U Ddirroccu”, attesa per le ore 21:40 in piazza Carrieri e curato dall’associazione “A Via Nova”. L’evento sarà seguito dalle telecamere di Jamu in Tour.
A tali iniziative, nella giornata del 16 Agosto, si aggiungeranno altri particolari dettagli ancora in via di definizione, in merito vi consigliamo di seguire i profili Facebook ed instagram “u_ddirroccu”.
dell’associazione “U Ddirroccu” , in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il contributo relativo al bando sul Turismo delle radici (nell’ambito del progetto Festival R’incontrArti, le radici del tempo “U Ddirroccu”) , hanno reso possibile un evento dal carattere prettamente originale, autentico.
Novità di questo San Rocco del 2024 sono l’ulteriore perfezionamento del laboratorio per i bambini, “cume se fa u Ddirroccu?” , con la premiazione finale prevista per la mattina del 16 nella piazza centrale del paese, e la collaborazione con altre due associazioni del posto. Difatti prima dell’uscita dei Ddirrocchi, prevista per le ore 22:00, ci saranno altri due mini spettacoli, il primo alle ore 21:00 con il ballo della neo melodia tradizionale “A Tarantella de u Ddirroccu” curata dal maestro Pietro Intrieri e poi successivamente la visione del cortometraggio “ Malevrusciatu, a leggenda de U Ddirroccu”, attesa per le ore 21:40 in piazza Carrieri e curato dall’associazione “A Via Nova”. L’evento sarà seguito dalle telecamere di Jamu in Tour.
Anche le attività del posto si stanno organizzando per adornare al meglio le serata. Saranno presenti tanti stand enogastronomici e per festeggiare al meglio la liberazione dal male, dopo il rogo, ci aspetta “Ddirroccu moviment” presso il Pitty’s Pub. Inoltre, è bene segnalare, l’eccelsa partecipazione dei cittadini del posto e dei commercianti, i quali stanno donando ognuno un contributo economico per rendere ancora più importante un evento ormai di taratura regionale.
Il Gruppo Binetti tra le Eccellenze Calabresi invitate in Sicilia per il Premio Taormina Gold
Taormina, 11 agosto 2024 – Domenica sera, alle 20.30, l’incantevole Teatro Antico di Taormina ha ospitato l’edizione 2024 del prestigioso Premio Taormina Gold. Questa serata di gala, che brilla da anni nella splendida cornice di Taormina, è stata presentata da Patrizia Pellegrino e Beppe Convertini, mentre l’attrice catanese Guia Jelo è stata la madrina ufficiale dell’evento.
Giuseppe Binetti sul palco del Premio Taormina Gold
L’evento gode del patrocinio del Comune di Taormina, rappresentato dal sindaco
Cateno De Luca e dall’assessore al turismo Jonathan Sferra, oltre che dell’ARS, degli assessorati regionali al Turismo e ai Beni Culturali e della Fondazione Toto Morgana. Il Premio Taormina Gold è reso possibile grazie alla dedizione e alla professionalità dell’ideatrice Gianna Azzaro e del suo team di G.A.R. Eventi, che include Alessia e Rosario Rapisarda.
Sul prestigioso palco del Teatro Antico, verranno celebrati illustri personaggi con premi alla carriera.
Un’attenzione speciale sarà riservata alla sezione Imprenditoria, Produttività e Sviluppo del Territorio, che vedrà il Gruppo Binetti, selezionato insieme ad altre realtà dei territori calabrese e siciliano, ricevere l’ambito riconoscimento per il suo contributo eccezionale allo sviluppo del territorio del Sud Italia.
“Siamo orgogliosi di rappresentare la Calabria in questa cornice esclusiva”
afferma Danilo Binetti – CEO di Binetti Group e membro della Commissione Nazionale CNA – “Dopo il Premio come Impresa Storica ricevuto dalla Camera di commercio di Cosenza, questo di Taormina è un altro importante riconoscimento a testimonianza del lavoro che portiamo avanti con serietà e passione sul nostro territorio.”
Per la Moda, sono stati premiati Claudio Greco e Vittorio Camaiani, ambedue stilisti di Haute Couture, e Laura Mercurio per la sezione Mod’Arte con le sue creazioni in carta. Nella sezione Cinema, Teatro e Spettacolo, i riconoscimenti sono andati a Violante Placido, Fioretta Mari, Martufello e Francesca Maresca.
Nella sezione Medicina premiati Marco Serrao, Urologo, Andrologo e Primario di Urologia al “Tirrenia Hospital”, nonché Presidente e fondatore della Fondazione Toto Morgana, ed Enza Perdicaro, Nutrizionista esperta in terapia chetogenica di precisione e nutrigenetica.
Questa serata è stata un’occasione per mettere in luce il dinamismo e l’innovazione delle eccellenze del sud Italia sul palcoscenico internazionale, oltre ad una celebrazione del talento e della creatività.
Archiviata la posizione dell’ex rettrice dell’Università della Basilicata Aurelia Sole e della figlia Ida Presta, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Reggio Calabria che, nel 2022, puntò i riflettori sulle assegnazioni di cattedre e concorsi all’interno dell’ateneo. Oltre all’ex rettrice e alla figlia finirono sul registro degli indagati oltre 50 persone.
Aurelia Sole, ex rettrice di Unibas
“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – hanno detto all’AGI gli avvocati Vincenzo Adamo e Marina Pasqua, difensori dell’ex rettrice e della figlia – perché è stata restituita assoluta dignità e decoro alla professione delle nostre assistite”.
Parte stasera alle ore 21:00 On Set Film Festival, la rassegna cinematografica che da oggi, 24 luglio, al 27 luglio animerà la città di Paola (CS) con un programma ricco di eventi.
Proiezioni di film, concerti, incontri con i registi, laboratori e mostre: i mille volti del cinema raccontati attraverso esperienze e talk aperti al pubblico e completamente gratuiti.
L’evento promosso dal Comune di Paola e con il contributo della Fondazione Calabria Film Commission porterà a Paola grandi nomi del cinema, offrendo un’occasione unica per scoprire nuovi talenti e approfondire la conoscenza della settima arte.
Durante la conferenza stampa di oggi sono intervenuti: il sindaco di Paola Giovanni Politano; il vicesindaco e assessore al Turismo e Spettacolo Maria Pia Serranò; il direttore artistico Nicola Nocella; la direttrice organizzativa del festival Giada Falcone e l’orafo Giuseppe Spadafora. Seguirà alle 21.30 “8 Millimetri” Orchestra Sinfonica Brutia “Le più belle musiche da film” diretta dal Maestro Francesco Perri.
La prima serata proseguirà in piazza del Popolo con la proiezione del film “Il mio posto è qui” di e con Cristiano Bortone e Daniela Porto. Talk e performance con il disegnatore Marvel Claudio Sciarrone, le interviste agli attori Alessandro Preziosi e Deborah Caprioglio e al regista Gianluca Ansanelli, la serata dedicata all’assegnazione dei premi realizzati dal maestro orafo G. B. Spadafora per Edoardo Leo, Adriano Giannini, Valeria Solarino, Deborah Caprioglio, Claudio Sciarrone, Antonella Carone e la Notte Blu del Cinema con la madrina Raffaella Fico sono solo alcuni dei momenti del calendario che trasformerà la città di Paola in un grande spazio-cinema sotto le stelle.
Il programma di giovedì 25 luglio: seminario “Dialogo e Cinema” con Gianluca Ansanelli, Nicola Nocella, il Commissario Straordinario Calabria Film Commission Anton Giulio Grande e il Project Manager Calabria Film Commission Gianpaolo Calabrese, modera Rachele Grandinetti (Ore 18.30: piazza del Popolo); talk e Performance “Il cinema si veste di simulacrum”, un omaggio alla sacralità di San Francesco di Paola nella raccolta dell’Arte Sacra delle Teste Sculture del maestro Giuseppe Fata, conduce Massimo Proietto (ore 21:00). A seguire proiezione del film “La Guerra dei nonni” di Gianluca Ansanelli
Il programma di venerdì 26 luglio: talk e Performance “Cinema, supereroi e animazioni” con Claudio Sciarrone, disegnatore Marvel, e Antonella Carone, attrice del film “Me Contro Te” (ore 18:00 in piazza del Popolo); Cinema e Sociale con Gianluca Gargano e il cast del film “In viaggio con Lei” – premiazione (ore 21:00); NOTTE BLU DEL CINEMA con Alessandro Preziosi e Deborah Caprioglio. Premiazione Cristiano Bortone e Daniela Porto per il film “Il mio posto è qui”, conduce Massimo Proietto, madrina della serata Raffaella Fico. A seguire proiezione del film “Sapore di Mare” di Carlo Vanzina.
Il programma di sabato 27 luglio: Cerimonia di premiazione condotta da conduce Massimo Proietto (ore 21:30 in piazza del Popolo).
Premiati della serata: Edoardo Leo, Adriano Giannini, Valeria Solarino, Deborah Caprioglio, Claudio Sciarrone, Antonella Carone. Performance musicale con Franco Fasano
Ai nastri di partenza la III edizione di Fotografia Calabria Festival, il primo Festival diffuso dedicato alla fotografia contemporanea in Calabria, ideato e promosso dall’Associazione Culturale “Pensiero Paesaggio”. Dal 26 luglio al 25 agosto il comune di San Lucido (CS), piccolo centro del basso Tirreno calabrese, si prepara ad accogliere tra le proprie strade e i vicoli del centro storico, in location uniche e speciali, i numerosi progetti – alcuni inediti, altri in anteprima italiana – dei fotografi internazionali ospiti del Festival, oltre ad eventi, talk e workshop dedicati al mondo della fotografia.
IL TEMA: FOTOGRAFIA DI FAMIGLIE
Fotografia di famiglie è il tema e il titolo di Fotografia Calabria Festival 2024. Una scelta non casuale in cui singolare e plurale non hanno solo un senso grammaticale, ma anche sociale. La fotografia scelta come il linguaggio attraverso cui osservare il tema della famiglia e delle sue rappresentazioni, un linguaggio che in ogni parte del mondo viene utilizzato all’interno dei nuclei familiari proprio per fissare dei momenti, per custodire piccole e grandi storie. Un medium che ci permette di riappropriarci di istantanee che spesso restano cristallizzate nei database dei nostri devices o negli album lasciati in qualche mobile di casa, che riaccendono la nostra memoria.
Uno scatto (tratto dal libro Lullaby and last goodbye) di Pierluigi Ciambra che esporrà al Fotografia Calabria Festival
NOVE FOTOGRAFI
Sono nove i fotografi e le fotografe, provenienti dall’Italia e dal resto del mondo, che presenteranno i propri progetti al Festival. A partire da Sofia Uslenghi, nata a Reggio Calabria e considerata uno dei nomi più interessanti nel panorama contemporaneo italiano, presenta My Grandmother and I, progetto che, in linea con i temi della sua produzione, documenta il rapporto con le sue radici, in questo caso con la figura della nonna materna: sovrapponendo i suoi autoritratti con le fotografie delle nonna il progetto presenta una grande carica emotiva ed affettiva. Tim Smith, fotografo documentarista che risiede nel Manitoba, in Canada, porta al Festival In The World But Not Of It, un lavoro di ricerca e documentazione in corso da oltre quindici anni sulla comunità degli Hutteriti del Nord America, gruppo anabattista la cui cultura si preserva tramite uno spontaneo isolamento dalla società e un’economia basata sull’autosufficienza. Dal Canada proviene anche la fotografa Catherine Panebianco che in No Memory Is Ever Alone sceglie di utilizzare le diapositive Kodak scattate da suo padre negli anni ’50 e ’60, mantenendole fisicamente nel proprio panorama odierno, restituendoci una storia d’amore sulla propria famiglia, una mappatura lunga una vita intera fatta di matrimoni, viaggi in strada, bambini, vacanze, notti di gioco. Filippo Venturi, fotografo documentarista e artista visivo, è tra i nomi italiani più riconosciuti nel campo delle sperimentazioni visive con l’Intelligenza Artificiale, a Fotografia Calabria Festival porta in mostra He Looks Like You, che vede protagonisti suo padre Giorgio e suo figlio Ulisse mentre giocano e condividono momenti ed esperienze: si tratta però di falsi ricordi, visto che il padre è morto cinque anni prima della nascita del figlio. Una serie di momenti che non sono mai esistiti, in luoghi che non saranno mai raggiungibili, un tentativo di trovare consolazione e di superare le frontiere dell’esistenza attraverso l’arte e la tecnologia, generando immagini che fondono illusione, sogno e ricordo.
Altra fotografa calabrese, proveniente nello specifico da Catanzaro, è Noemi Comi, protagonista con Album di Famiglia, progetto che è stato realizzato su commissione di Fotografia Calabria Festival 2024 in partnership con Lomography Italia. Il progetto ha visto protagoniste, su tutto il territorio nazionale, famiglie composte da coppie omosessuali, monogenitoriali, con figli nati con la tecnica della fecondazione in vitro o adottati, ma anche famiglie senza figli: tra le famiglie compaiono Luca Trapanese con la figlia Alba, Fabian Albertini, fotografa e artista di fama internazionale e tante altre, Album di Famiglia propone una riflessione necessaria alla luce dei diritti civili ottenuti negli ultimi anni in tema di matrimonio, adozione e maternità che vanno a portare una profonda modificazione del tessuto sociale del nostro Paese. Hyun-min Ryu, nato a Daegu in Corea del Sud, dove vive e lavora, presenta Kim Sae-hyun, progetto – le cui foto sono state anche scelte per il visual della nuova edizione del Festival – in cui l’artista ha voluto catturare la crescita di suo nipote e in cui le caratteristiche del ritratto tradizionale sono mescolate con un’operazione concettuale “autoreferenziale”, interessato alla somiglianza e alla distorsione tra il soggetto della fotografia e il risultato finale della stessa. La fotografa australiana Carole Mills Noronha con The place he goes sceglie invece di documentare il percorso del padre attraverso l’Alzheimer e la demenza, un modo per generare dei ricordi più duraturi della sua vita e del suo lento svanire nel corso del tempo. Pierluigi Ciambra, fotografo nato in Sicilia e con base a Cosenza, presenta al Festival le foto del suo libro edito da 89Books, Lullaby and last goodbye, un progetto iniziato nel 2013 in cui descrive attraverso la fotografia il processo di crescita delle sue figlie, le dinamiche familiari, lo sviluppo delle identità e le loro diverse personalità, un lavoro già pubblicato in varie riviste ed esposto in diverse gallerie in Italia e in Europa. La fotografa austriaca Franzi Kreis, con il supporto del Forum Austriaco di Cultura, porta al Festival Generation Beta – The Great Opera, in cui sedici persone di Roma e di Vienna raccontano le storie delle proprie famiglie attraverso tutti gli alti e bassi della vita: le donne illustrano la vita delle proprie madri, gli uomini quella dei propri padri.
IL PREMIO FOTOGRAFIA CALABRIA FESTIVAL
Come consuetudine il Festival ha indetto anche per questa edizione il concorso per fotografi emergenti, il cui tema centrale riprende quello dell’edizione di quest’anno, “Fotografia di famiglie”. La vincitrice è la fotografa finlandese Lydia Toivanen con il progetto “From One Innocent Look”, che racconta la sua peculiare storia familiare, cresciuta in una piccola comunità religiosa con 12 tra fratelli e sorelle. Per lei in palio un premio in denaro oltre all’allestimento della mostra e alla pubblicazione nel catalogo del Festival. A giudicare i lavori è stata una giuria d’eccezione composta da: Anna Catalano (fondatrice e direttrice artistica Fotografia Calabria Festival), Gabriella Macchiarulo (responsabile mostre Archivio Luce Cinecittà), Antonio Mirabelli (art advisor, docente LUISS e giornalista), Maysa Moroni (photo editor Internazionale), Diego Orlando (direttore artistico InsideSouth e curatore).
I WORKSHOP E GLI EVENTI COLLATERALI DEL ESTIVAL
Ad accendere i riflettori sulla nuova edizione del Festival è stato nel mese di maggio il workshop dal titolo “Residenza Radicale: Esplorazioni fotografiche del territorio”, un nuovo progetto in collaborazione con Amarelli Fabbrica di Liquirizia, che ha visto coinvolti Diego Orlando in qualità di curatore della residenza e i tre giovani fotografi professionisti Nicola Palmisano, Elena Prosdocimo e Michela Mosca, selezionati per raccontare la storia e la realtà imprenditoriale di Amarelli e il suo legame con il territorio.
Ma saranno tanti altri gli appuntamenti collaterali che arricchiranno a partire dal 26 luglio anche la programmazione della nuova edizione. Tra questi il workshop curato dal fotografo Filippo Venturi, dal titolo “Tra fotografia e Intelligenza Artificiale”, che analizza l’evoluzione dell’immagine confrontando l’uso della fotografia tradizionale con l’I.A., studiando la maniera in cui l’I.A. può ampliare le prospettive creative e influenzare la percezione della realtà. Laura Davì, giornalista e photo-editor, terrà il workshop “Back to the Future”, che si concentrerà sulle analisi delle possibilità proiettive e manipolative delle fotografie, con esempi di pratiche artistiche contemporanee, e il lavoro pratico su un archivio familiare di foto. La fotografa Alessia Palermiti curerà invece un laboratorio tecnico, realizzato in collaborazione con Lomography, “Banco Ottico 4×5 e Scoperta del Dorso Istantaneo LomoGraflok”, che offre una panoramica sull’utilizzo del grande formato. Sempre in collaborazione con Lomography a giugno in programma un laboratorio molto importante con ADISS, centro di ragazzi autistici di San Lucido, partner di progetto del Festival.
Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione per partecipare ai workshop sono disponibili sul sito: www.fotografiacalabriafestival.it/ita/casa#eventi. Tra gli altri appuntamenti inseriti all’interno del cartellone del festival, il 27 luglio in programma la presentazione del romanzo “Il mio posto è qui” di Daniela Porto e la proiezione dell’omonimo film di cui l’autrice è anche regista, realizzato grazie al contributo della Calabria Film Commission.
BigMama, Shari, N.A.I.P. ((19 luglio al Rendano Arena), Alborosie & Shengen Clan (21 luglio piazza 15 marzo), Moses, Marina Rei (22 luglio piazza Duomo), Carmen Consoli (24 luglio, piazza 15 marzo), Rosa Chemical (25 luglio, piazza 15 marzo), Diaframma (27 luglio, piazza Duomo). Sono questi gli artisti nazionali e internazionali che calcheranno il palco del Festival delle Invasioni 2024. La storica manifestazione, nata a Cosenza nel 1998, si svolgerà dal 19 al 27 luglio e invaderà l’intera città di Cosenza con eventi culturali, musicali e teatrali, attività legate allo sport, al benessere, mostre e tanto altro ancora.
Taglio del nastro fissato alle 18.30 del 19 luglio prossimo alla Casa della Cultura, insieme al sindaco Franz Caruso, alla consigliera delegata alla Cultura, Antonietta Cozza, e alla direttrice della Casa delle Culture, Vera Segreti. Si parte con la mostra fotografica “Sguardi sulla città”, a cura di Francesco Arena.
Il festival nasce dall’idea di raccontare diversi linguaggi artistici, pensato per una città inclusiva, con uno sguardo che integra, accoglie e non esclude.
La sezione teatrale di “Invasioni” (7 spettacoli in tutto) è dedicata a Franco Dionesalvi e Antonello Antonante, scomparsi nello stesso giorno, il 6 luglio di due anni fa, e che ebbero una parte fondamentale nella ideazione di “Invasioni”.
Saranno coinvolti diversi luoghi della città, da Piazza XV Marzo a Piazza Duomo, al Teatro all’aperto del Cinema A. Tieri per la rassegna teatrale, a Corso Telesio, alla Villa Vecchia e tanti altri luoghi del centro storico. Tutti gli eventi sono gratuiti.
Saranno gli artisti cosentini Daniel Cundari, Renata Antonante, Mariasilvia Greco, Lindo Nudo, Dario De Luca, Ernesto Orrico a introdurre i cantanti sul palco con la lettura di un breve scritto tratto da importanti testi letterari. Inoltre, ogni sera dopo gli spettacoli, a partire dalla mezzanotte, ci sarà il Dj Set alla Villa Vecchia.
Il direttore artistico del festival, Gianluigi Fabiano: “Sarà un festival che vivrà in diversi luoghi identitari della città e ospiterà varie iniziative culturali. Abbiamo accolto la richiesta del sindaco dando vita ad un progetto eterogeneo, dalle mille sfumature, che vuole raccontare sguardi e culture differenti”. “Grande spazio sarà dedicato al teatro con le principali compagnie del panorama calabrese. Il 20 luglio – ha spiegato la coordinatrice del festival Carmela Caligiuri – al Teatro all’aperto del Cinema A. Tieri, il concerto “Spiriti Maligni” dell’artista poliedrico Max Mazzotta che torna a indossare i panni del cantautore. Il 22 avremo Saverio La Ruina che porterà in scena “Via del Popolo”. L’attore autore e regista calabrese ha vinto per questa straordinaria opera il premio Ubu 2023 per il miglior nuovo testo italiano. E ancora il 23 luglio con lo spettacolo “Giufà e il Mare”, scritto da Antonello Antonante., della compagnia Centro R.A.T.. Il 25 luglio l’associazione culturale Methexis con “Alla ricerca di una rosa ancora rossa” di Renata Antonante e il 26 luglio “Night and Gay” di Alessandro Skanderbeg della compagnia Rossosimona che quest’anno compie 25 anni di attività. Spazio anche ai più piccoli con un’altra eccellenza calabrese, Angelo Gallo e il suo teatro dei burattini”.
E ancora: Il 20 luglio Paola Morano, alle 7.45, ci accompagnerà in una passeggiata culturale tra le bellezze della città. Per i più piccoli il 22 luglio sarà allestito alla Villa Vecchia uno spazio dedicato alle attività sportive con l’Accademia Calcio Cosenza di Carmine Carbone e il 25 luglio uno spazio dedicato ai giochi con l’associazione Joka Calabria. Il 22, spazio alle parole con la presentazione del libro “Testimoni di Coraggio” di Daniela Valente, direttrice della casa editrice “Coccole books”. Il 24 luglio invasioni di benessere, con la dottoressa Anna Scaglione che ci accompagnerà in un viaggio interiore alla scoperta del sé e, grazie alla collaborazione con il Centro polivalente per l’autismo e le disabilità con bisogni complessi “ODV”, il percorso di Mindfulness si concluderà con una colazione speciale. Il 26 luglio, invece, lungo Corso Telesio si terrà “Di Piazza in piazza, festival delle Arti di strada”, format realizzato in collaborazione con Be Alternative.
Protagonista della prima giornata anche Sergio Crocco che regalerà alla città di Cosenza uno dei suoi spettacoli di maggior successo, “Le Lavannare”. La sera, alle 22.00, spazio alla musica con la prima line-up del Festival: sul palco di Piazza XV Marzo saliranno BigMama, Shari e N.A.I.P.. Tre giovani artisti, amati soprattutto dai giovani, che propongono stili musicali differenti.
Quando si va in montagna, il passo è quello del più lento. Significa che il ritmo della camminata è dettato dal membro che va più piano dentro il gruppo. Questa pratica è una questione di sicurezza, ma anche di solidarietà, perché indietro non si lascia nessuno.
È con questo spirito che il Cai (Club alpino italiano) nazionale ha istituito al suo interno una commissione che si occupa specificatamente di accompagnamento solidale. Lo scopo è far conoscere l’incanto della montagna a chi sui sentieri da solo non può andare. E in Calabria c’è chi su questo fronte si è impegnato già da tempo, infatti la sezione Cai di Castrovillari anche quest’anno ha organizzato una escursione speciale sul Pollino.
Una esperienza giunta già al quarto anno
«È il quarto anno che organizziamo una escursione con persone disabili», racconta Carla Primavera, presidente del Cai Castrovillari. Un appuntamento tra l’altro sostenuto anche dalla Commissione Sodas (Struttura operativa accompagnamento solidale) e che qui ha trovato un riscontro favorevole, accompagnando in escursione guidata chi è meno fortunato di noi e tuttavia deve poter essere messo nelle condizioni di apprezzare la bellezza della montagna.
«Abbiamo cercato di contattare le varie associazioni che si prendono cura di persone disabili per tempo, in modo da poter organizzare nel modo più accurato l’uscita e abbiamo avuto il sostegno del sindaco di Castrovillari che ha fornito l’autobus per giungere fino all’inizio del sentiero», prosegue la presidente del Cai.
Si trattava di una organizzazione capillare, che comportava la gestione dei trasporti, la cura delle persone nel corso dell’escursione, la sicurezza dei partecipanti sui sentieri che, pure se scelti per la loro semplicità, potevano rivelarsi faticosi.
Sentiero solidale: le associazioni sul Pollino
Infatti la realizzazione dell’escursione, che si è svolta nella prima metà di giugno, ha coinvolto numerosi soci della Sezione di Castrovillari del Cai e ha visto la partecipazione di diverse associazioni impegnate nell’assistenza ai disabili.
Alla fine sul sentiero che da Piani di Ruggio conduce dolcemente fino al Belvedere dei Loricati c’erano il Filo di Arianna, l’Associazione Famiglie Disabili, il Centro salute mentale di Castrovillari e l’associazione Azzurra di Corigliano-Rossano.
Sul sentiero che conduce al Belvedere
Una lunga paziente fila di escursionisti, composta da guide, persone disabili con i loro accompagnatori del Servizio sociale, un ragazzo su carrozzina e sua madre, ha attraversato il sentiero che conduce fino a un punto da cui si domina la vallata sottostante e sul cui crinale si ergono magnifici alcuni esemplari di Pino Loricato.
I volontari accompagnatori
«È stata una esperienza emotivamente potente – racconta Carla Primavera – soprattutto guardando il divertimento e la gioia che pervadevano i nostri ospiti. Al ritorno dal sentiero, prima della ripartenza, hanno voluto dare voce all’emozione per l’esperienza vissuta esprimendo il loro entusiasmo». Una avventura fuori dall’ordinario che il prossimo anno sarà replicata contando sul coinvolgimento di un numero maggiore di associazioni, per fare conoscere la montagna a chi da solo non può andarci e per non lasciare nessuno indietro.
Dalla teoria alla prassi, si sarebbe detto una volta. Dopo le recenti riflessioni attuate tra i Cubi dell’Unical sulla necessità di andare oltre i confini delle scienze, prende corpo il primo progetto di natura potentemente interdisciplinare e rivolge la propria attenzione verso ambiti e argomenti che possono essere osservati appunto da prospettive differenti, eppure utilmente convergenti. Nasce infatti un nuovo centro studi che si occuperà di Salute, società e territorio. Un think tank cui partecipano nove dipartimenti universitari: Scienze politiche, Ingegneria e Informatica, Ingegneria meccanica, Economia e Statistica, Farmacia Scienze dalla Salute, Matematica e Informatica, Culture Educazione e Società, Ingegneria dell’Ambiente e Biologia.
La presentazione del centro studi oggi a Cosenza
L’economista Vincenzo Carrieri alla guida del think tank
A guidare questa nutrita pattuglia è il professor Vincenzo Carrieri, economista del Dispes, fortemente convinto della natura eminentemente sociale della disciplina che insegna. Si tratta di un progetto che ha visto i primi passi un anno e mezzo fa, «sostenuto dall’interesse del Rettore Leone», spiega Carrieri.
La Casa delle culture, nel centro storico, a rappresentare la vocazione verso il territorio
La presentazione del progetto dentro la Casa della Culture, nel cuore della città vecchia, parte nobile eppure abbandonata, è un modo per rappresentare questo impegno sociale del nuovo centro studi «che è caratterizzato da una marcata vocazione territoriale». Tale vocazione si tradurrà in studi applicati al contesto sociale ed economico e in termini di restituzione al territorio stesso degli esiti delle ricerche che vedranno la contaminazione interdisciplinare delle scienze “dure” con quelle propriamente sociali. I temi cui sarà rivolta l’attenzione dei ricercatori saranno quelli della salute – questione oggi maggiormente attuale dopo l’approvazione dell’autonomia differenziata – che non deve essere separata dal contesto territoriale.
Indagare la relazione tra salute e ambiente sociale
Tutto questo significa indagare i rapporti tra la salute dei cittadini e l’ambiente sociale in cui vivono, cogliere i nessi tra benessere individuale e di comunità. A tale scopo verranno messe in campo le molteplici e differenti competenze tipiche dell’interdisciplinarità che caratterizzano i partecipanti al gruppo di studi. Il lavoro, spiega subito Carrieri, non si rivelerà facile, ma è necessario. Scarseggiano o mancano del tutto infatti dati statistici che riguardano la Calabria, mentre altrove le informazioni relative al rapporto tra Sanità e salute sociale esistono e in una certa misura questo vuoto di informazioni è una delle facce che rivela il mancato sviluppo di un’area territoriale.
Promuovere politiche pubbliche basate sulla ricerca
Da questo punto di vista i lavori del nuovo centro studi Salute, società e territorio potrebbero avere una ricaduta reale in termini di indirizzo, «promuovendo l’adozione di politiche pubbliche basate sulla evidenza scientifica». In Calabria sarebbe una novità, sulla quale tuttavia è prudente non nutrire eccessive illusioni.
Martedì 25 giugno alle ore 17, presso la Casa delle Culture di Cosenza, è in programma una conferenza stampa di presentazione del nuovo Centro Studi su Salute, Società e Territorio dell’Università della Calabria. Il Centro rappresenterà la più grande struttura di ricerca interdipartimentale ospitata dall’ateneo, coinvolgendo nove dei suoi dipartimenti: il dipartimento di scienze politiche e sociali (capofila), il dipartimento di ingegneria informatica, modellistica, elettronica e sistemistica; il dipartimento di ingegneria meccanica, energetica e gestionale; il dipartimento di economia, statistica e finanza; il dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione; il dipartimento di matematica e informatica; il dipartimento di culture, educazione e società; il dipartimento di ingegneria dell’ambiente; il dipartimento di biologia, ecologia e scienze della terra. Nel dibattito pubblico sulla Calabria, ritorna frequentemente il tema della sanità. Salute e sanità, tuttavia, non sono sinonimi. L’obiettivo del CST è quello di riflettere e produrre ricerca attorno al tema della salute, intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità, come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma cosa determina questo benessere? Le sue determinanti sono molteplici: biologiche, genetiche, ma anche sociali, economiche ed ambientali. Da questa prospettiva, dunque, per rispondere al bisogno di salute ed estendere il benessere sociale, non è sufficiente ragionare solo in termini di offerta di posti letto nelle strutture ospedaliere o di prestazioni specialistiche. Le diverse competenze scientifiche che animano il Centro lavoreranno esattamente in questa direzione: interrogarsi su come intervenire per poter migliorare lo stato di salute e benessere individuale e di comunità e promuovere la cultura dell’adozione di politiche pubbliche basate sulle evidenze scientifiche. In questo ambizioso obiettivo confluiranno due delle tre missioni che ha l’Unical come ogni ateneo: produrre ricerca e restituire alla cittadinanza i frutti del processo scientifico diffondendo le conoscenze acquisite attorno ai temi studiati. La conferenza stampa inaugurale sarà l’occasione per avviare il lavoro divulgativo del CST presentando i risultati di studi recenti, in cui si utilizzano dati sulla Calabria elaborati dai componenti del centro per esplorare tematiche di grande rilevanza per la regione. Verranno presentati i risultati di ricerche circa gli effetti delle tecnologie sanitarie, i servizi digitali e l’elaborazione di dati complessi per la diagnosi e la cura delle malattie, il ruolo della nutrizione e degli stili di vita sulla salute fisica e la longevità, i servizi di salute mentale in Calabria e gli studi sul benessere psicologico di bambini ed adulti, e studi sugli effetti dei disastri ambientali sulla salute della popolazione calabrese e sugli effetti delle politiche territoriali sul benessere sociale delle comunità.
Il potere dei segni e la potenza delle parole. Se coniugate, queste due cose diventano capaci di raccontare storie, stati d’animo, persone e momenti. Insomma, la vita stessa.
Si corre il rischio di scoprire che il senso profondo di questi tempi è lo stare in “bilico”, come con spietata precisione dice il titolo del libro di Aldo Presta, designer e progettista della comunicazione, e Silvia Vizzardelli, docente di Estetica presso l’Unical, edito da LetteraVentidue.
In bilico tra i disegni di Presta e le parole di Vizzardelli
Restiamo sospesi in attesa di eventi, ma più di tutto in allarme, perché questo presente che viviamo e il futuro che si annuncia non ci piacciono per nulla. Questa è la suggestione che viene dai disegni di Presta, tratti semplici eppure densi di significati, capaci di evocare la sospensione, l’attesa, i desideri incompiuti eppure ancora tenacemente coltivati.
Le parole che sceglie Vizzardelli invece ci introducono in un viaggio attraverso Barthes, Derrida, Foucault. Disegni che danno forma a pensieri, parole scritte che offrono un modo per impadronirsene. Entrambi i linguaggi vengono a dirci che se il presente non ci aggrada e il tempo che si annuncia ci spaventa almeno un poco allora ci restano poche opportunità: scappare via oppure affrontare i mostri.
La copertina del libro di Presta e Vizzardelli
Il difficile equilibrio degli acrobati
Il sentirsi in “bilico”, come coraggiosi acrobati, di cui parla il libro è forse anche questo: il sentire forte la tentazione di mollare ogni cosa, ma rimanere lo stesso, per tigna, per tenacia, perché è giusto contrastare il declino di una società di cui per forza siamo parte. I disegni di Presta, accompagnati dalle parole di Vizzardelli, raccontano questo: il sentirsi fuori posto in un mondo in cui pare che l’egemonia culturale, come l’avrebbe chiamata il vecchio sardo, sia rappresentata dal pensiero mancato, dall’arretramento delle idee, dalla solitudine nella folla, dalla povertà nell’abbondanza, ma forse soprattutto da una attesa insoddisfatta.
Solo a un distratto potrebbe sfuggire il senso politico che si disvela pagina dopo pagina, rivelando “l’inappartenenza” ad un mondo fatto ad ogni costo di identità forzate, di certezze inviolabili, di elusione della complessità, di separazioni tra il “noi” e gli “altri”, di mancanza di senso di solidarietà, di progetti condivisi, di comunità.
Vivere come isole distanti
I temi sono la dissoluzione della politica come antica pratica collettiva, l’assenza di senso, la perdita dell’idea di bene comune, le domande mancate, la guerra e il clima, il vivere come isole distanti. Il mondo che si palesa attraverso i segni e le parole degli autori è un universo lontano dai libri che abbiamo amato leggere, diverso dal mondo che consideriamo giusto. Per questo gli autori e non solo loro restano, appunto, in bilico, sospesi tra l’impegno cui sono/siamo chiamati e la rinuncia che ci tenta. Stanchi disertori di questo tempo carico di menzogna, ma anche soldatini coraggiosi ancora nella trincea della costruzione di un mondo diverso.
È tempo di scegliere, sapendo però che il destino di alcuni è quello di essere sempre fuori posto.
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.