Autore: Redazione

  • Oltre al licenziamento anche le parole di sfida ai lavoratori (VIDEO)

    Oltre al licenziamento anche le parole di sfida ai lavoratori (VIDEO)

    Oltre alle lettere di licenziamento anche le parole di sfida contro gli operai saliti sul tetto della Casa di cura Misasi-San Bartolo di Cosenza. A pronunciare frasi dai toni accesi è stato Saverio Greco, uno dei fratelli che detengono la proprietà anche della struttura sanitaria in questione.

    https://www.facebook.com/100008592524753/videos/679273893233539

    il video è stato girato e poi pubblicato su Facebook da Ferdinando Gentile, sindacalista Usb della confederazione di Cosenza che sta seguendo la vicenda dei 51 lavoratori.

    Il gruppo imprenditoriale da poco ha rilevato le case di cura che erano in mano alla famiglia dell’ex consigliere regionale, Ennio Morrone. I Greco hanno da subito fatto capire che avrebbero mandato a casa 51 dipendenti sui 129 totali in forza alla struttura. Il giornale I Calabresi ha sollevato la vicenda già il 9 novembre scorso.

    «Questa realtà imprenditoriale decide di lasciare a casa decine di lavoratori e lavoratrici così da poter ulteriormente aumentare i propri profitti». È quanto si legge nel comunicato stampa del sindacato Usb Confederazione di Cosenza. Che continua: «La città di Cosenza non può permettersi che decine di famiglie rimangano senza risorse per poter vivere dignitosamente. Questa ennesima crisi sociale va evitata in ogni modo».

    I sindacalisti «chiedono poi un intervento immediato del presidente Roberto Occhiuto affinché convochi al più presto un tavolo di confronto vero, alla presenza delle sigle sindacali, dell’ASP di Cosenza e della San Bartolo srl».

    I Greco scaricano sulla Regione

    Gli imprenditori di Cariati hanno sin da subito scaricato sulla Regione Calabria la responsabilità di quanto avrebbero poi messo in atto. In una nota stampa hanno sottolineato «il tardivo rimborso delle prestazioni erogate negli anni che vanno dal 2002 al 2014, nonché la insufficiente remunerazione delle prestazioni relative all’anno 1995, e la continua contrazione dei budget che non hanno consentito la copertura dei costi fissi».

     

     

     

  • Amici di Guaracho, barbe e Interpol: Fernando ora “dà consigli” anche ai nostri cronisti

    Amici di Guaracho, barbe e Interpol: Fernando ora “dà consigli” anche ai nostri cronisti

    Codici rossi Interpol, estradizione, qualche mese di galera senza processo in Ucraina e, soprattutto, una bella rasatura dal barbiere. C’è un po’ di tutto nel video che Fernando Martinez Vela (queste le generalità indicate nell’account Youtube da cui posta i suoi messaggi) ha voluto dedicare al nostro collega Vincenzo Imperitura e condividiamo poche righe più giù. Vincenzo, infatti, pur tifando Reggina e non avendo mai incontrato in vita sua il presidente del Cosenza Calcio (che questo giornale ha peraltro attaccato più volte fin dal suo primo numero), Eugenio Guarascio, sarebbe un «amico de Guaracho». Mica un cronista che ha fatto il suo mestiere raccontando in un articolo le stranezze che hanno riguardato l’ipotetica compravendita della società rossoblù negli ultimi dieci giorni. Lo dicono i «soci in Calabria» di Vela e chi siamo noi diretti interessati per smentirli?

    Un consiglio

    Così, ecco un bel video anche per lui, dopo quelli di Fernando e altri su “Guaracho” apparsi nell’ultima settimana. È un «buonissimo consiglio» – ci tiene a precisare il presunto intermediario della sorprendente trattativa – e non certo «una minaccia». Fesso chi pensa male solo perché Fernando suggerisce al nostro collega che, se non ritratta il suo scritto, potrebbe essere oggetto di uno «scambio di figurine» tra il Belpaese e l’Ucraina. L’Italia, d’altra parte, è sempre pronta a consegnare in giro per il mondo un suo cittadino se lo accusano di aver commesso un’ipotetica diffamazione a mezzo stampa. Un cittadino che, sottolinea con sobria eleganza Vela, per di più guadagna meno del suo giardiniere «in una settimana».  E che ha pure la barba troppo in disordine per i gusti dei potenziali acquirenti dei Lupi.

    La nostra posizione

    Nell’esprimere la massima vicinanza a Vincenzo, l’intera redazione e il direttore de I Calabresi ribadiscono che proseguiranno il loro lavoro come sempre, senza curarsi di intimidazioni, vere o false che siano, e nell’esclusivo interesse dei loro lettori.

  • Sorveglianza attivisti, la Orrico (M5S) chiede la revoca al ministro

    Sorveglianza attivisti, la Orrico (M5S) chiede la revoca al ministro

    Dove finisce il diritto al dissenso e inizia la sua repressione? A Cosenza se lo sono chiesti in tanti nelle ultime settimane dopo le richieste di ammende e misure di sorveglianza speciale per alcuni attivisti locali che la Questura ha richiesto. Prima le multe ai passeggiatori sediziosi, o presunti tali. Poi quelle ai giovani protagonisti di alcune battaglie non violente in difesa della sanità pubblica. La questione della “camminata” era già sul tavolo del ministro Lamorgese grazie alla lettera che le ha inviato il direttore de I Calabresi. Ora la titolare del dicastero degli Interni però dovrà dire qualcosa sulla vicenda di fronte ai deputati.

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    Vittoria Morrone (a sinistra), insieme a Simone Guglielmelli e Jessica Cosenza, i due giovani per cui la Questura ha chiesto misure di sorveglianza speciale

    L’interrogazione parlamentare

    La parlamentare Anna Laura Orrico, infatti, ha deposito un’interrogazione parlamentare in merito alla questione. In una nota stampa della stessa pentastellata, si legge:  «Vorrei capire – dice Orrico – e perciò mi appello al Ministro Lamorgese, che tipo di agibilità democratica vige in città, se, cioè, le prerogative costituzionalmente garantite di attività politica e sindacale, se i diritti civili e se il dissenso sono divenuti dei privilegi riservati a pochi fortunati oppure se è ancora possibile goderne ed esercitarli liberamente».

    Non sono gli attivisti i nemici della collettività

    «Non credo che – sottolinea la Orrico – in una terra piagata dalla criminalità organizzata, dai diritti negati, e talvolta calpestati, da una classe dirigente spesso assente o, addirittura, collusa i principali nemici della collettività, indicati finanche come socialmente pericolosi, possano essere additati fra chi denuncia pubblicamente le terribili condizioni in cui i calabresi vivono e le relative responsabilità politiche».

    Misure per solito riservate ai mafiosi

    L’ex sottosegretario ai Beni culturali cita anche l’intervento di Zerocalcare che ha preso una posizione netta, solidarizzando con gli attivisti (due studenti universitari) sottoposti a misure di sorveglianza speciale.
    La deputata del M5S ha chiesto al Ministro dell’Interno «se queste misure di prevenzione, che comportano gravissime restrizioni della libertà personale, pregiudizievole per le attività di studio e lavoro dei destinatari, solitamente riservate ai mafiosi, non debbano essere revocate».

    La solidarietà di Zerocalcare agli attivisti cosentini nel mirino della Questura
    La solidarietà di Zerocalcare agli attivisti cosentini nel mirino della Questura
  • L’ambiente ferito: dal mare sporco ai roghi assassini

    L’ambiente ferito: dal mare sporco ai roghi assassini

    In Calabria non ci facciamo mancare proprio nulla. Dalle terre dei fuochi nel Nord della nostra regione fino all’Aspromonte che brucia. Un inferno che è durato per molti giorni tra quelle foreste. L’ex Legnochimica di Cosenza continua ad essere uno dei tanti problemi irrisolti. Senza dimenticare l’incubo navi dei veleni. Mentre il mare, puntualmente, ci restituisce quello che non ci buttiamo dentro: liquami e rifiuti. Quella striscia che non è fioritura algale come ha sempre detto l’assessore Orsomarso. E l’ex assessore all’Ambiente? Il Capitano Ultimo ha inciso poco. Al di là dei suoi tanti annunci.

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  • Curiosità e meraviglia, la Calabria tra storia e leggenda

    Curiosità e meraviglia, la Calabria tra storia e leggenda

    Di cose strane in questa regione ne sono accadute nel corso dei secoli. Esistono storie così straordinarie che suscitano ancora meraviglia e curiosità. Personaggi al limite tra la storia e la leggenda come il principe Pignatelli. Tra le sue tante peripezie è riuscito persino a diventare imperatore di un piccolo stato a Sud del Messico. E nei nostri paesi le leggende sono così radicate nel tessuto sociale da diventare quasi vere. Quel giusto equilibrio tra razionale e irrazionale. Tra avvistamenti di animali misteriosi, maghi e quella truffa ai danni del Papa.

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  • Viaggio in Calabria, storie di uomini e di luoghi

    Viaggio in Calabria, storie di uomini e di luoghi

    Siamo andati sul campo. Raccontando i territori. Un termine che per noi significa la gente in carne ed ossa, le storie al limite. Ma anche i luoghi, quello che rappresentano, l’evoluzione e l’anima delle città. E dei paesi. Dalla frana di Cavallerizzo fino allo spirito di un capoluogo come Catanzaro. Senza dimenticare l’umanità e la sofferenza di chi vive in una tendopoli permanente. Sperando in una vita migliore.

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  • La Calabria delle piccole e grandi eccellenze

    La Calabria delle piccole e grandi eccellenze

    In questi primi cinque mesi di vita del nostro giornale siamo andati a caccia di piccole e grandi storie che potessero rappresentare anche una regione diversa. Lontana dagli stereotipi negativi che ci accompagnano. Restano i mali storici, ma c’è davvero una Calabria delle eccellenze. Che trova la forza di emergere nei vari ambiti della vita e del sapere, nella sapienza degli artigiani, nel coraggio di chi salva vite, negli uomini e nelle donne in grado di lasciare una traccia.

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  • Non solo cinema e libri nella cultura che diventa tik tok

    Non solo cinema e libri nella cultura che diventa tik tok

    Ma chi l’ha detto che cultura è solo il sapere ufficiale, pomposo, pesante e pedante. Di libri parliamo e di scrittori pure. Così come ci interessano le minoranze narrate nei libri di Carmine Abate. Elementi che facciamo convivere con le nuove forme di comunicazione delle giovani generazioni. Tik tok è cultura o meno? Noi non siamo così radicali e radical chic.  Abbiamo spesso riflettuto sul ruolo delle nostre università. Palazzi fortificati che non dialogano con il territorio. E la scuola? Non può essere cartografata da statistiche elaborate da un computer.

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  • Il bestiario della politica calabrese

    Il bestiario della politica calabrese

    Come un teatro popolare, la politica calabrese ha indossato le maschere di una sua personale commedia dell’arte. Dall’ex presidente facente funzioni, Nino Spirlì, fino al camaleontico Carlo Tansi (detto Tanzi), passando per il curriculum da “pensatore” dell’ex consigliere regionale Mimmo Talarico. Un anno di passaggio. Con un Occhiuto (Roberto) che diventa governatore e un altro (Mario) che lascia macerie e debiti dopo 10 anni da sindaco a Cosenza. Il gran balletto delle elezioni e il bestiario della politica raccontati nei primi cinque mesi de I Calabresi. Un giornale che ha preso una posizione netta sulla politica come cittadinanza attiva e difesa dei beni comuni.

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  • Centro storico, anche Caruso si unisce alla protesta: «La Questura ci ripensi»

    Centro storico, anche Caruso si unisce alla protesta: «La Questura ci ripensi»

    La stangata inflitta a Stefano Catanzariti, Roberto Panza e Roberto Martino, colpevoli secondo la Questura di Cosenza di aver organizzato una passeggiata pacifica tra le macerie del centro storico fa sempre più rumore. In difesa dei tre, che hanno ricevuto una multa da quasi 1.200 euro ciascuno, si schiera anche il neo eletto sindaco Franz Caruso.

    Anche il sindaco prende posizione

    «La libertà di manifestazione del pensiero, costituzionalmente garantita, reca in sé, come diretta conseguenza, che anche la libertà di esprimere il proprio dissenso goda della medesima tutela«. Caruso, da buon politico, ribadisce «il pieno rispetto delle decisioni assunte dalle autorità preposte e nella convinzione che la giustizia debba fare il suo corso». Poi però viene fuori l’avvocato penalista che è in lui e non gira troppo intorno alla questione: «Non posso fare a meno di esprimere una posizione di garanzia a favore della libertà di manifestazione del pensiero e quindi anche di quella tesa ad esprimere il proprio dissenso».

    «In una società democratica come la nostra – prosegue il sindaco – sarebbe impensabile censurare aprioristicamente i contributi alla discussione ed alla riflessione, soprattutto quando, come nel caso specifico, siano finalizzati a richiamare pacificamente l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su questioni e problematiche che riguardano aree degradate e bisognevoli di interventi». Infine, l’invito a ragionare meglio sulla decisione augurando ci sia un passo indietro. «Per come rappresentati, non mi pare che i fatti del luglio scorso possano in qualche modo integrare ipotesi di reato. Auspico, pertanto, che vi sia la volontà degli organi preposti a riconsiderare i comportamenti degli attivisti e a rivedere i provvedimenti adottati nei loro confronti».

    La solidarietà di decine di associazioni

    Quello di Caruso non è il solo attestato di solidarietà arrivato a Catanzariti, Panza e Martino. Già ieri oltre 40 tra associazioni, movimenti e partiti locali avevano diramato una nota per esprimere la loro vicinanza dopo la sanzione draconiana voluta dalla Digos bruzia.
    «È una solidarietà totale perché il provvedimento mira a punire l’attivismo civico e sociale che in questo frangente specifico si concretizza con una pratica molto diffusa. La passeggiata di quartiere, infatti, è una delle tecniche – pacifiche – di facilitazione della partecipazione, un modo per sensibilizzare ed educare alla cittadinanza attiva, per coltivare i valori della Costituzione italiana.

    Il provvedimento merita una riflessione attenta da parte di tutta la società civile cosentina perché crea un precedente preoccupante. Si punisce l’attivismo e si criminalizza la solidarietà. Il centro storico di Cosenza oggi versa in una situazione devastante dal punto di vista urbanistico e sociale. Denunciarne lo stato di abbandono e degrado in cui versa non può essere punito!
    Punire chi oggi pratica con metodi pacifici la partecipazione e la riflessione oltre che le buone prassi solidaristiche non può meritare questo trattamento».

    Questi i firmatari del comunicato:
    • Radio Ciroma«
    • ANPI Provincia di Cosenza ” Paolo Cappello “
    • La Terra di Piero
    • Arci APS Cosenza
    • Ass. di volontariato San Pancrazio
    • Ass. di volontariato Santa Lucia
    • Associazione “Dossetti”
    • Associazione di volontariato “MorEqual”
    • Galleria d’arte indipendente autogestita (GAIA)
    • Arci Red
    • Coessenza
    • Summer school ‘Abitare l’inabitabile’
    • R-accogliere Soc. Coop. Soc.
    • Cosenza in Comune
    • Strade di casa Soc. Coop. Soc.
    • Associazione Bernardina Barca Onlus
    • Prendocasa
    • Centro Sociale Rialzo
    • Auditorium Popolare
    • Fem.in cosentine in lotta
    • Comitato Piazza Piccola
    • Federazione Provinciale Rifondazione Comunista
    • Forum Ambientalista Calabria
    • Oncomed
    • CSV 89
    • Progetto Azadì
    • Aula studio liberata
    • Consulta pari opportunità e diritti umani comune di Rende
    • USB Cosenza
    • Cobas telecomunicazioni Cosenza
    • S.P.Arrow
    • Friday for Future Cosenza
    • Comitato Rivocati Riforma
    • Associazione Niki Aprile Gatti Onlus
    • Skalea solidale
    • Progetto Meridiano
    • Comitato di quartiere Villaggio Europa
    • ASD Ceep Villaggio Europa
    • Lav Romanò
    • Fronte Gioventù Comunista Cosenza
    • Sinistra italiana Cosenza
    • Ass. Insieme
    • SeminAria culture
    • Ass. Culturale Prometeo
    • I giardini di Eva
    • MEDIterraneanMEDIA.