Circa 20 quintali di tonno rosso, trasportati come tonno alalunga e privi della necessaria documentazione, sono stati sequestrati dai militari della Capitaneria di porto di Reggio Calabria a bordo di un automezzo proveniente dalla Sicilia a seguito di una richiesta di intervento della Polizia stradale.
I poliziotti della sottosezione di Reggio Nord, durante un servizio di vigilanza su strada, hanno fermato un furgone isotermico per effettuare un controllo notando all’interno del mezzo la presenza di un notevole quantitativo di prodotto ittico e richiedendo l’ausilio dei militari della Guardia costiera. Grazie all’ausilio del personale veterinario si è poi potuto accertare che il prodotto trasportato, destinato ai mercati calabresi, non corrispondeva per caratteristiche a quello riportato nella documentazione di accompagnamento.
Difatti, i 13 esemplari, trasportati come tonno alalunga, risultavano essere della specie tonno rosso per i quali la normativa europea e nazionale detta regole stringenti per la cattura, il trasporto, e la commercializzazione. La violazione ha comportato l’elevazione di sanzioni amministrative per oltre 4 mila euro. Giudicato idoneo al consumo umano, il prodotto ittico è stato devoluto in beneficienza ad enti caritatevoli della città.
Nascondeva un chilo di esplosivo nel suo garage, ma una soffiata alle forze dell’ordine ha permesso di scoprirlo e per lui è scattato l’arresto. È appunto grazie alla segnalazione di una fonte confidenziale che oggi il personale della Squadra mobile di Vibo Valentia ha messo a segno il sequestro del pericoloso materiale. L’esplosivo si trovava all’interno del garage di un’abitazione nella frazione Vena del comune di Ionadi (Vibo Valentia).
Gli agenti hanno provveduto alla messa in sicurezza del sito, con la Scientifica che si è fatta carico del sequestro dell’ordigno, giudicato ad elevata pericolosità. Al suo interno, infatti, c’era quasi un chilo di polvere esplodente. Il sospetto è che lo si potesse utilizzare per atti di natura intimidatoria o offensiva per l’incolumità personale.
A occuparsi del coordinamento delle operazioni che hanno portato al rinvenimento dell’esplosivo nel garage è stato Camillo Falvo, procuratore di Vibo Valentia. L’uomo arrestato dovrà rispondere della detenzione dell’ordigno esplosivo. Al momento è scattata per lui la misura degli arresti domiciliari, confermata anche al termine dell’udienza di convalida celebrata sabato scorso.
Nicola Fiorita nuovo sindaco di Catanzaro. Scrutinate 90 sezioni su 92. Il candidato di centrosinistra si attesta al 58,59 %, mentre lo sfidante Valerio Donato si ferma al 41,41 %. Adesso Fiorita, docente dell’Unical, dovrà affrontare il difficile scoglio dell’anatra zoppa. Le dieci liste che sostenevano Donato al primo turno hanno raggiunto il 53,81 %.
Ad Acri trionfa l’uscente Pino Capalbo (51,89 %) su Natale Zanfini (48,11 %). A Paola Giovani Politano è in vantaggio su Emira Ciodaro.
«Oggi è una data importante: si celebrano gli 800 anni da quando la Cattedrale di Cosenza è stata consacrata ed è diventata un centro di fede ma anche di importanza civile proprio per la dimensione sociale che ha ricoperto nel corso degli anni. Credo che oggi debba sentirsi in festa tutta la città». Sono parole pronunciate dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, parlando con i giornalisti a margine della celebrazione.
Il cardinale Pietro Parolin e il vescovo di Cosenza Francesco Nolé (ultimo a destra)
L’alto prelato ha celebrato la santa messa in piazza XV Marzo. Sempre a margine della celebrazione per gli ottocento anni dalla dedicazione delle cattedrale ha toccato temi fondamentali come la guerra in Ucraina: «Il Papa ha usato parole veramente forti per sottolineare l’assurdità del conflitto. Accanto a questo, naturalmente, c’è tutta l’azione umanitaria della Chiesa e i tentativi che la Santa Sede sta facendo anche a livello diplomatico. È stata avanzata l’offerta di trovare una soluzione alla quale però, al momento, non è stata data risposta».
Il segretario di Stato vaticano si è espresso anche in merito ai mutamenti innescati dalla pandemia da Covid 19: «Il Papa ha sempre detto che dopo la pandemia non saremo stati più uguali. Se ne potrà uscire migliorati o peggiorati. Difficile oggi fare un bilancio di quanto è accaduto, anche perché siamo ancora in tempo di pandemia. Speriamo davvero che queste vicende così dolorose possano aiutarci a riscoprire i valori spirituali e sentirci tutti nella stessa barca, solidali gli uni con gli altri».
La strana vicenda de I Calabresi approda in Parlamento. Il 22 giugno scorso è stata presentata un’interrogazione parlamentare rivolta al presidente del consiglio dei ministri, Mario Draghi. Primo firmatario è stato il senatore Elio Lannutti. Gli altri, preoccupati per una possibile limitazione della libertà di stampa, sono: Nicola Morra (presidente della Commissione Antimafia), Rosa Silvana Abate, Bianca Laura Granato e Luisa Angrisani.
Elio Iannutti, senatore e primo firmatario della interrogazione parlamentare sul caso del giornale I Calabresi
Nella interrogazione parlamentare si legge testualmente: «I Calabresi è un giornale on line fondato il 19 luglio 2020, edito da Calavria editrice S.r.l. di cui è socio unico la fondazione Attilio e Elena Giuliani onlus, con sede a Villa Rendano (Cosenza), e diretto da Francesco Pellegrini; il tipo di approccio cui si ispira il giornale è quello del giornalismo d’inchiesta, “con l’intento primario di non omettere o manipolare le notizie, rispondere solo ai lettori, essere svincolati dai pregiudizi di tipo politico o ideologico ed utilizzare essenzialmente fonti primarie per la raccolta delle informazioni”. Il suo obiettivo principale è quello di “dare voce a tutte le persone che vivono in Calabria e a coloro i quali sono legati a tale regione, per garantire un’informazione libera affidata a bravi giornalisti”».
«I fatti a cui si fa riferimento nell’articolo – scrivono i parlamentari – sono stati oggetto di apposita denuncia alle autorità competenti. In particolare, si riporta la frase pronunciata dal consigliere della fondazione Walter Pellegrini, ripresa anche da altri componenti del consiglio di amministrazione della stessa fondazione, che fa riferimenti espliciti alla linea editoriale: “Il giornale I Calabresi è dannoso per la Fondazione”. È bene ricordare che ad oggi “I Calabresi” risulta essere “letto e apprezzato da oltre 2 milioni di lettori in tutta Italia e in Europa, mentre la stima del valore patrimoniale è di 240mila euro”; il consiglio di amministrazione della fondazione tenutosi il 30 maggio 2022 è stato dichiarato, da quello che risulterebbe essere l’ex presidente del consiglio di amministrazione Francesco Pellegrini, come risulta dal verbale, “illegittimo” e contrario agli interessi della fondazione».
«Nonostante l’appunto, – continua il testo dell’interrogazione parlamentare – è stato eletto nuovo presidente della fondazione Walter Pellegrini, grazie anche al sostegno di “soggetti a lui fedeli, tra i quali vi rientra l’ex sindaco archistar di Cosenza Mario Occhiuto”, come sottolineato dal presidente uscente, una manovra, a quanto è dato capire, che sembrerebbe dunque funzionale a liberarsi de “I Calabresi”, dando l’ambiguo messaggio che “l’ordine è stato ristabilito”. Tuttavia, ad oggi (21 giugno 2022), sul sito della fondazione il nome del presidente non è stato ancora modificato».
Considerato tutto questo, i parlamentari chiedono al presidente del consiglio dei ministri, attraverso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio, «se sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda tutelare, con iniziative di propria competenza, il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente, tenendo conto che la libertà di stampa è tutelata nell’articolo 21 della Costituzione».
E chiedono altresì «se il Governo, nei limiti dei suoi poteri, intenda intervenire per tutelare la libertà d’informazione che risulta essere censurata, di fatto, nei suoi contenuti essenziali».
Vittorio Raso, considerato un boss della ‘ndrangheta, è stato arrestato ieri sera dalla polizia locale nel municipio catalano di Castelldefels (Spagna): lo riporta il quotidiano El País. Lo stesso giornale spiega che Raso è stato fermato nel corso di un controllo stradale di routine, mentre guidava con documenti falsi.
Arrestato una prima volta in Spagna, nel 2020, venne poi rilasciato su ordine di un giudice, e da allora era latitante. Raso era stato arrestato una prima volta nell’ottobre del 2020 a Barcellona: la polizia gli attribuiva reati di appartenenza ad organizzazione criminale, usura e traffico di stupefacenti, considerandolo un personaggio di spicco della ‘ndrangheta calabrese radicata a Torino.
Tuttavia, pochi giorni dopo, il tribunale dell’Audiencia Nacional lo rilasciò, affermando di non avere elementi sufficienti per ordinare il carcere preventivo nei suoi confronti (in quanto nel verbale a disposizione appariva solo la contestazione di un reato di usura). Una valutazione, scrive El País, che lasciò stupefatta la Polizia Nazionale spagnola.
In seguito, l’Audiencia Nacional emesse un nuovo ordine d’arresto nei confronti di Raso, che nel frattempo aveva però già fatto perdere le proprie tracce. A gennaio di quest’anno, la polizia italiana ha sequestrato in un garage di Nichelino (Torino) oltre 400mila euro in contanti, insieme a orologi Rolex e gioielli dal valore di oltre 200mila euro, un ‘tesoro’ attribuito proprio a Raso.
La Reggina si lascia alle spalle le stagioni di luci e ombre targate Luca Gallo, da oggi il nuovo presidente è Felice Saladini. La notizia, nell’aria già da qualche giorno, è diventata ufficiale nel pomeriggio di oggi con una conferenza stampa nel centro sportivo Sant’Agata. Felice Saladini si è presentato con una sciarpa della squadra al collo e il sorriso delle occasioni migliori.
Le prime parole di Felice Saladini da presidente della Reggina
Il primo scoglio da affrontare per il nuovo patron della Reggina sarà l’iscrizione alla serie cadetta. Ma Felice Saladini ostenta ottimismo, sicuro di scacciare le paure seguite all’arresto del suo predecessore Luca Gallo «Stiamo già lavorando per ottemperare alle scadenze imminenti, quelle che permetteranno al club di iscriversi al prossimo campionato. La Reggina è un patrimonio di tutti e dobbiamo tutelarla, Reggio Calabria deve tornare a far sognare tutto il Paese e calcare palcoscenici importanti. Sono contento di poter essere il condottiero», le sue parole ai cronisti.
Ma il 38enne lametino, ex operatore di call center trasformatosi in imprenditore di successo, ha le idee chiare anche per il riassetto della società: «Questa società merita tanto e sto lavorando per un Cda importante, che sia garanzia di legalità e abbia competenza e passione sportiva. Da qui voglio fare ripartire la Reggina, questa é la mia strategia».
Al via la seconda edizione del Festival internazionale “Alfonso Rendano”, tre serate di musica che si svolgeranno a Cosenza, a Villa Rendano, dal 20 al 22 giugno.
L’iniziativa, ideata e promossa dalla Fondazione Attilio e Elena Giuliani, è diretta da Daniela Roma, musicista calabrese residente negli Usa e massima interprete mondiale della musica di Rendano.
Al riguardo, anche i non esperti di musica classica, legano il suo nome almeno a un’innovazione tecnica importantissima: il terzo pedale del pianoforte.
L’avventura artistica di Rendano inizia precocemente a Carolei, il paese alle porte di Cosenza, dove nasce nel 1855.
Nono di dodici figli, il piccolo Alfonso stupisce i compaesani coi primi brani suonati “a orecchio” sulla spinetta della chiesa. Da qui allo studio vero e proprio della musica, il passo è stato breve.
Da Cosenza a Napoli
A soli nove anni, il piccolo Alfonso sostiene brillantemente l’esame di ammissione al Regio collegio musicale di San Pietro A Maiella (Napoli).
Lì si fa stimare dal direttore Saverio Mercadante e diventa allievo di Sigismund Thalberg, che lo presenta a uno dei massimi compositori europei dell’epoca: Gioacchino Rossini. Quest’ultimo gli fa ottenere una borsa di studio governativa, che apre al giovane pianista le porte dell’Europa che conta. A partire da Parigi.
Daniela Roma in azione al pianoforte
Un virtuoso in giro per l’Europa
Nella capitale francese il giovane pianista si specializza con Georges Mathias, allievo a sua volta di Fryderyk Chopin.
Fa il pieno di successi e parte per una tournée in Inghilterra, dove resta per tutto il 1870.
Poi torna nel Continente, per la precisione a Lipsia, dove continua a specializzarsi.
Rientra in Italia nel 1874 e si dedica ai concerti. Fa frequenti puntate all’estero, soprattutto a Vienna, dove fa amicizia con Franz Listz. Proprio assieme a Listz, Rendano esegue alla Corte granducale di Weimar il suo Concerto per pianoforte.
In Italia e poi in Calabria
Nel 1880, Rendano sposa la pianista milanese Antonietta Trucco, da cui ha tre figli.
Si dedica ai concerti e all’insegnamento. E, nel 1886, ottiene la cattedra al Conservatorio di Napoli, che abbandona poco dopo in polemica con l’estabilishment dell’epoca.
Nel 1892 rientra a Cosenza per risolvere i problemi economici della sua famiglia e si dedica alla composizione. Risale a questo periodo Consuelo, la sua opera lirica tratta da un romanzo di George Sand su libretto di Francesco Cimmino.
Poi, nel 1901 si sposta a Napoli e, da lì, nella Capitale, dove risiede stabilmente fino alla morte, avvenuta nel 1931.
Tiene il suo ultimo concerto al Teatro Valle di Roma nel 1925.
Festival Rendano: apre Leslie Howard
La seconda edizione del Festival internazionale “Alfonso Rendano” inizia il 20 giugno alle 20 con il concerto di Leslie Howard, pianista, compositore e musicologo australiano.
Howard è famoso per essere l’unico pianista ad aver inciso tutta la produzione di Franz Listz. Questo progetto musicale ha avuto finora trecento anteprime mondiali.
Parla il pronipote, suona il Duo Resonance
La serata del 21 giugno è dedicata ai compositori calabresi. Si inizia alle 19 con un dialogo tra Marco Ruffolo, giornalista di Repubblica e pronipote di Alfonso Rendano, eDaniela Roma, la quale suonerà alcuni brani del celebre artta.
Seguirà, alle 20, il concerto del Duo Resonance, composto dal soprano Teresa Cardace e dalla pianista Angela Floccari.
Festival Rendano: chiude il Trio Dmitrij
Protagonista della serata conclusiva (22 giugno), il Trio Dmitrij, composto da Henry Domenico Durante (violino), Francesco Alessandro De Felice (violoncello) e Michele Sampaolesi (pianoforte).
Tutti gli artisti eseguiranno, nei loro repertori, dei brani di Alfonso Rendano, in omaggio al padrone di casa.
È possibile acquistare i biglietti presso Inprimafila o direttamente a Villa Rendano.
In Calabria, l’economia è cresciuta del 5,7%. Questo dato è in linea col resto del Mezzogiorno ma inferiore di circa un punto da quello nazionale.
Il territorio ha risentito dei contraccolpi delle vicende epocali succedutesi nell’ultimo biennio, a partire dal Covid a finire col conflitto russo-ucraino.
Bankitalia: crescita frena per colpa della guerra
Lo confermano le analisi del rapporto annuale della filiale regionale di Bankitalia, che delineano una sorta di ripartenza “frenata”.
I risultati della ricerca sono stati illustrati a Catanzaro dal direttore Sergio Magarelli e dai ricercatori Giuseppe Albanese (coordinatore), Antonio Covelli, Enza Maltese, Graziella Mendicino e Iconio Garrì.
Le conseguenze negative del conflitto in Ucraina – si apprende dal rapporto – si avvertono nei settori ad alta intensità energetica. Questi settori pesano per il 9,6 % del totale del valore aggiunto regionale (8,5 in Italia), in ragione delle oscillazioni tariffarie che hanno determinato forti rialzi dei costi di produzione.
La presentazione del rapporto di Bankitalia a Catanzaro
Le aziende prevedono, da questo punto di vista, solo un parziale assorbimento dello shock. Il quale dovrebbe avvenire attraverso una riduzione dei margini di profitto e incrementi dei prezzi di vendita. Ma tutto questo avrà conseguenze sul potere di acquisto delle famiglie in materia di elettricità, gas e prodotti alimentari.
In Calabria va meglio l’edilizia
Il settore industriale ha avuto il maggiore giovamento dalla ripresa, in particolar modo l’edilizia, grazie alla crescita di investimenti pubblici e incentivi (superbonus). Più graduale l’impatto positivo sui servizi. C’è stato comunque un recupero di redditività e liquidità delle imprese anche per l’ampio ricorso alle misure pubbliche con boom del ricorso a nuovi prestiti con garanzia dello Stato e aumento del grado di indebitamento. Gli spiragli positivi per il 2022, ha spiegato Magarelli, sono legati all’attuazione del Pnrr. Il Piano, infatti, prevede in Calabria investimenti su infrastrutture e servizi pubblici da sommare ad altri interventi con risorse nazionali ed europee, assolutamente da non perdere.
Beccato con 30 chilogrammi di hashish. La droga era nascosta in un’auto presa a noleggio. Erano le 4:30 di ieri, quando una pattuglia della polizia stradale, nel tratto aretino dell’A1, ha fermato per un controllo un’utilitaria. Alla guida un 46enne, calabrese residente da anni in Germania e noto alle forze dell’ordine, che all’alt dei poliziotti ha cercato una via di fuga attraverso il casello di Monte San Savino (Arezzo), in prossimità del quale è stato raggiunto e fermato. Nel corso della perquisizione dell’auto, dal bagagliaio, è spuntato un borsone pieno di buste e panetti di hashish per un peso di oltre 30 chili. Il 46enne è stato quindi arrestato e condotto in carcere. L’auto è stata sequestrata così come la droga e quattro telefoni cellulari dei quali l’uomo era in possesso.
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