Elsa Morante e noi: inizia a Cosenza il suo romanzo più famoso

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La Storia, il classico controverso di Elsa Morante, parte da Paola.
Infatti, Nora AlmagiĆ , la madre di Ida Ramundo, la protagonista, si lascia annegare in un tratto di Tirreno compreso tra Paola e Fuscaldo.
La Storia divenne all’epoca (1974) un avvenimento letterario e suscitò enorme scalpore: divise la critica, tra chi gridava al capolavoro e chi invece riteneva si trattasse soltanto di un lungo feulleiton.
Comunque sia, il libro resta un long seller: non a caso, ne vengono riproposte tuttora nuove edizioni.

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La scrittrice Elsa Morante

Una storia calabrese di Elsa Morante

La protagonista ĆØ Ida Ramundo, attraverso le cui vicende la Morante racconta un dramma collettivo tra Seconda Guerra mondiale fino alla liberazione e oltre.
Attorno a Ida, una donna spaurita e perseguitata dal destino, e ai suoi due figli, Ninuzzu e il piccolo Useppe, si muove un microcosmo di piccoli personaggi, nel contesto di una storia più grande, piena di violenza devastatrice, di orrori e miserie.
Le vicissitudini di Ida iniziano dalla Calabria. CosƬ scrive Elsa Morante sulla famiglia della protagonista: Ā«Il padre Giuseppe Ramundo era di famiglia contadina dell’estremo sud calabrese. E la madre di nome Nora, una padovana di famiglia piccolo-borghese bottegaia, era approdata a Cosenza, ragazza di trent’anni e sola in seguito ad un concorso magistraleĀ».
Nora ĆØ di origine ebraica, ma non vuole rivelarlo per paura delle conseguenze delle leggi razziali. Insieme al marito, anche lui maestro elementare, si stabilisce a Cosenza per motivi di lavoro.

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Una edizione recente de “La Storia”

Elsa Morante racconta un anarchico cosentino

Proprio in questa cittĆ  nel 1903 nasce Ida. Suo padre ha letto FaurĆ©, Tolstoj Proudhon, Bakunin e Malatesta e questo fa star male Nora, che oltre a dover custodire il suo ā€œsegretoā€ si ritrova per casa un marito anarchico.
Ā«Aveva preso a frequentare un piccolo ambiente appartato – scrive di Giuseppe, la Morante – dove finalmente poteva dare sfogo ai suoi pensieri. Non ho potuto controllare l’ubicazione precisa di quella osteria. Però qualcuno in passato, m’accennava che per arrivarci bisognava prendere una tranvia suburbana, se non forse la cremagliera, su per il fianco della montagnaĀ».
Sicuramente la scrittrice non conosceva per davvero quei luoghi, però da come li descrive, si comprende benissimo che deve essere rimasta affascinata dai racconti che dei suoi amici calabresi a Roma. Forse degli artisti, oppure politici.

La follia di Nora

Sta di fatto che la scrittrice sembra scusarsi per non essere più precisa nei dettagli.
E comunque rende omaggio a Cosenza, e proseguendo nel libro, anche a Paola.
Dopo la morte del marito, Nora ĆØ sopraffatta dalle sue paure ed esce di senno. Decide di recarsi in Palestina, dove secondo le sue congetture si ritroverebbero tutti gli ebrei del mondo per sfuggire agli orrori delle persecuzioni razziali.
Prende il treno dalla stazione di Cosenza per Paola e, una volta lƬ, imbarcarsi su una nave per la Terra promessa.

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Il treno che da Paola portava a Cosenza

La tragica fine di Nora

Ā«Qualcuno ricorda di averla vista, nel suo vestituccio estivo di seta artificiale nera a disegni cilestrini, sull’ultima cremagliera serale diretta al lido di Paola. Forse, sarĆ  andata girovagando per un pezzo lungo quella spiaggia senza porti. Difatti il punto preciso dove l’hanno ritrovata, ĆØ a vari chilometri di distanza dal lido di Paola, in direzione Fuscaldo. Era una bellissima notte illune, quieta e stellataĀ». CosƬ finisce la storia di Nora AlmagiĆ . CosƬ da Paola inizia ā€œLa Storiaā€.