Cresce ma non troppo: la Calabria secondo Bankitalia

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In Calabria, l’economia è cresciuta del 5,7%. Questo dato è in linea col resto del Mezzogiorno ma inferiore di circa un punto da quello nazionale.
Il territorio ha risentito dei contraccolpi delle vicende epocali succedutesi nell’ultimo biennio, a partire dal Covid a finire col conflitto russo-ucraino.

Bankitalia: crescita frena per colpa della guerra

Lo confermano le analisi del rapporto annuale della filiale regionale di Bankitalia, che delineano una sorta di ripartenza “frenata”.
I risultati della ricerca sono stati illustrati a Catanzaro dal direttore Sergio Magarelli e dai ricercatori Giuseppe Albanese (coordinatore), Antonio Covelli, Enza Maltese, Graziella Mendicino e Iconio Garrì.
Le conseguenze negative del conflitto in Ucraina – si apprende dal rapporto – si avvertono nei settori ad alta intensità energetica. Questi settori pesano per il 9,6 % del totale del valore aggiunto regionale (8,5 in Italia), in ragione delle oscillazioni tariffarie che hanno determinato forti rialzi dei costi di produzione.

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La presentazione del rapporto di Bankitalia a Catanzaro

Le aziende prevedono, da questo punto di vista, solo un parziale assorbimento dello shock. Il quale dovrebbe avvenire attraverso una riduzione dei margini di profitto e incrementi dei prezzi di vendita. Ma tutto questo avrà conseguenze sul potere di acquisto delle famiglie in materia di elettricità, gas e prodotti alimentari.

In Calabria va meglio l’edilizia

Il settore industriale ha avuto il maggiore giovamento dalla ripresa, in particolar modo l’edilizia, grazie alla crescita di investimenti pubblici e incentivi (superbonus). Più graduale l’impatto positivo sui servizi. C’è stato comunque un recupero di redditività e liquidità delle imprese anche per l’ampio ricorso alle misure pubbliche con boom del ricorso a nuovi prestiti con garanzia dello Stato e aumento del grado di indebitamento. Gli spiragli positivi per il 2022, ha spiegato Magarelli, sono legati all’attuazione del Pnrr. Il Piano, infatti, prevede in Calabria investimenti su infrastrutture e servizi pubblici da sommare ad altri interventi con risorse nazionali ed europee, assolutamente da non perdere.